“Avrei preferito essere io al posto delle bambine e di Graziana in quel momento”. A parlare è Terenzio Lomoro, direttore tecnico e uno dei comproprietari della piscina Energy Live. Cinque giorni fa si è sfiorata la tragedia a seguito del crollo del controsoffitto della struttura. L’istruttrice Grazia Mazzone e due bambine, di 7 e 14 anni, sono rimaste ferite. La Procura ha aperto un’inchiesta per crollo colposo a carico di ignoti, in attesa della relazione dei Vigili del Fuoco.

“Stiamo ricevendo numerose offerte di clienti disposti a fare un abbonamento per darci sostegno economico – aggiunge a La Repubblica -. Anche io voglio capire come sia possibile che una struttura sottoposta a manutenzione continua e certificata, sia attraverso documenti ufficiali che dal riscontro dei nostri clienti possa aver subito un danno del genere, nonostante soltanto cinque anni fa avessimo completamente rifatto il controsoffitto con materiali all’avanguardia. La sicurezza è sempre stata il pilastro fondamentale di tutto ciò che abbiamo fatto in questi anni, e fallire proprio su questo fronte è per noi estremamente frustrante e deprimente. Tra collaboratori e dipendenti, ci sono più di 15 persone che hanno bisogno di noi.  Dobbiamo riprendere le attività nel sociale, con i corsi di nuoto e acquagym per bambini e donne di famiglie con disagio sociale o non abbienti. Stiamo ricevendo supporto da altri gestori che ci metterebbero a disposizione i loro spazi. Pertanto, potrebbe essere possibile che i corsi continuino in altre sedi oppure troveremo soluzioni alternative, sempre a beneficio esclusivo dei nostri clienti. Tutto ciò fino a quando non riapriremo la nostra struttura, perché l’unica certezza è che riapriremo sicuramente al 100 per cento. Prima ci toglieranno i sigilli e prima riprenderemo a lavorare per la riapertura”.