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Bari, in arrivo la multinazionale Accenture: “Pronte assunzioni e rientro dei giovani talenti del Mezzogiorno”

17 Ottobre 2022
– Autore: Raffaele Caruso
17 Ottobre 2022
– Autore: Raffaele Caruso

Accenture, multinazionale con sede a Dublino che si occupa di consulenze strategiche per le aziende a cui offre un’ampia gamma di servizi, presente in Italia da più di 60 anni con oltre 20mila dipendenti, scommette sulla città di Bari. Nel piano di ampliamento nel sud Italia, che ha portato all’apertura di sedi a Napoli e Cagliari, sono infatti previste entro tre anni una sede nel capoluogo pugliese e una a Cosenza, per un totale di 5mila assunzioni. “Accenture aprirà due poli di competenze specialistiche per le professioni del futuro connesse alle tecnologie più all’avanguardia in ambiti strategici come la sanità digitale, la sostenibilità, gli analytics, il Cloud e la security – si legge nella nota -. L’obiettivo è quello di generare occupazione qualificata, favorendo anche il rientro dei talenti del Mezzogiorno, e migliorare la capacità occupazionale di giovani e donne semplificando l’accesso a nuove professioni legate al digitale. Già oggi, il 40 per cento del personale Accenture che opera al Sud è costituto da talenti femminili e il 60% sono under 35”.

“Nonostante l’attuale contesto preannunci un 2023 incerto, Accenture continuerà con la propria strategia di abilitatore di crescita per il Paese e ad accompagnare le organizzazioni nei loro percorsi trasformativi e valorizzazione del capitale umano – afferma Spiega Mauro Macchi, amministratore delegato di Accenture Italia -. Ritengo che al pari delle sfide, vadano evidenziate anche le opportunità che abbiamo di fronte, a partire dal Pnrr, un perno importante per proseguire nella modernizzazione del Paese. Con questo ulteriore investimento Accenture conferma la centralità dell’Italia rafforzando ulteriormente la propria presenza nel Sud Italia. L’apertura dei due poli di Bari e Cosenza e la sinergia con i centri di Napoli e Cagliari, favorirà l’avvicinamento dei giovani verso percorsi formativi specializzati e contribuirà a colmare il gap di competenze necessario per far crescere il quoziente digitale dei territori, favorire l’inclusione del capitale umano e recuperare competitività economica e sociale”.