“Ho visto il vostro servizio sui posteggiatori abusivi nella zona Prefettura di Bari e vi racconto la mia storia”. Inizia così il racconto di una lettrice inviato alla nostra redazione. Una storia che ha veramente dell’incredibile. Ci ha contattato dopo aver visto il nostro video di denuncia in cui parliamo del paradosso della presenza dei parcheggiatori abusivi fuori dal Comune e dalla Prefettura di Bari. L’emblema dell’illegalità a pochi passi dagli edifici delle due Istituzioni della città.
“Il giorno 28 novembre io e una mia amica, con mio figlio e altri 4 ragazzi della scuola Montalcini di Capurso, abbiamo partecipato ad un evento natalizio organizzato da un docente nella Sala Consiliare del Comune di Bari – spiega -. Abbiamo parcheggiato le auto in piazza Prefettura. Per il parcheggio ho utilizzato l’app Easypark, mentre la mia amica si è ritrovata il posteggiatore abusivo che stava aspettando che lei uscisse dall’auto per chiederle 2 euro per il parcheggio, sostenendo che le macchinette fossero rotte. Qualche istante dopo mi sono avvicinata e davanti a lui le ho detto di non dargli i soldi, perché sarebbe scomparso, sottolineando poi il rischio anche di non fare il grattino e ricevere una multa dai vigili”.
“Sentendo le mie parole il parcheggiatore ha iniziato a dire ‘Signora tu stai parlando troppo, tu non sai chi sono io, sono del San Paolo, è meglio se te ne vai da qui’. Tutto rigorosamente in dialetto barese e senza considerare che ero incinta di 8 mesi. Per non mostrarmi debole, ho iniziato a rispondergli a tono dicendogli che non avevo paura di lui e che ero del quartier Libertà, visto che anche lui non sapeva a chi appartenessi (semplicemente a mia madre e mio padre). Ci siamo avviati verso la sala consiliare e prima di salire c’è una stanza con all’interno alcuni agenti della Polizia Locale – continua -. Mi sono rivolta ad uno di loro mentre un altro seduto ascoltava tutto e gli ho raccontato la storia, chiedendo se loro potessero intervenire. A quel punto uno di loro mi ha detto testuali parole: ‘Signora non si preoccupi, è da tempo che qui non vengono più a fare le multe perché ci sono alcuni problemi e i colleghi di pattuglia lo sanno e non passano, vada tranquilla al suo evento’. A quel punto, tranquillizzate, siamo salite”.
“A fine evento ci siamo recati alle nostre auto e la mia amica ha trovato una multa sul parabrezza di 25 euro in forma ridotta se pagata entro 5 giorni. A quel punto abbiamo iniziato a cercare il parcheggiatore che naturalmente era già sparito, siamo tornati dagli agenti e quello con cui avevo parlato non c’era più. Ho chiesto al collega, quello seduto che aveva ascoltato tutto,, e mi ha detto di non sapere che fine avesse fatto – conclude -. Allora gli ho detto che qualche ora prima c’era anche lui e che aveva ascoltato tutto, ma ha negato tutto, quasi anche il fatto di avermi visto. Gli ho chiesto di contattare il suo collega e mi ha detto che non sapeva neanche come si chiamasse perché loro sono in quattro a ruotare, insomma ci siamo sentite prese in giro addirittura dalle forze dell’ordine. Gliel’ho detto incazzata nera che da un parcheggiatore abusivo te lo puoi aspettare, ma da chi dovrebbe proteggerci assolutamente no. Ribadisco il tutto incinta a 8 mesi e davanti alla prefettura c’è anche la Polizia che vede tutto giornalmente e non interviene. Una vera vergogna”.