“Il Documento Strategico del Commercio della città di Bari che si vorrebbe discutere ed approvare in Consiglio comunale prevede, all’art. 14, punto 8 il divieto di introdurre cani o altri animali nel mercato o nella fiera. Anche di questa curiosa disposizione si è discusso nel corso della nuova Assemblea Generale tenutasi lo scorso lunedì 11 aprile. Un’Assemblea di Operatori commerciali che esercitano le loro attività nei mercati quotidiani, settimanali, al coperto e scoperti ma anche una significativa presenza di Rappresentanti del mondo del piccolo commercio di vicinato. Anche in questa circostanza l’attenzione è stata concentrata sugli elementi di contestazione del Documento Strategico del Commercio atteso da decenni ma deludente rispetto alle attese”.
Inizia così il comunicato dell’Area Comunicazione CasAmbulanti. “Un Documento – secondo la lunga e dettagliata relazione del Presidente CasAmbulanti Savino Montaruli – che non solo delude per la sua inconsistenza ma soprattutto per l’assenza di tutte quelle disposizioni regolamentari e degli elementi di innovazione e di riqualificazione dello sviluppo socio-economico integrato territoriale – si legge -. La fotografia del piccolo commercio che ne esce dal Documento in discussione è drammatica e la città di Bari sembra aver perso le sue caratteristiche storiche che erano quelle legate al piccolo commercio tradizionale, nei decenni invidiato in tutta la Regione. Una città in affanno dalla quale gli investitori scappano via tranne che per le speculazioni finanziarie che si stanno concentrando in quella media media distribuzione che sta ulteriormente aggravando la fortissima concorrenza degli ipermercati caldeggiati sin dagli anni 2000 fino alla distruzione delle piccole imprese, spesso in una drammatica indifferenza generale”.
“Oltre 570 postazioni di vendita lasciate libere nei mercati cittadini sono la dimostrazione di questa fuga dalla città e del dramma occupazionale derivante da questa condizione che porta dietro di sé anche conseguenze sociali visto che le sacche di disoccupazione derivanti spesso sono fonte di approvvigionamento di facile manodopera da parte della criminalità dilagante, organizzata e di strada – continua -. Un’analisi, quella del presidente Montaruli, che ha colpito la platea di intervenuti all’Assemblea i quali hanno preteso di diventare parte attiva di questo processo di programmazione strategica che, invece, li ha visti completamente estromessi senza alcuna considerazione istituzionale. In merito alle tantissime proposte presentate in attesa dell’incontro già richiesto al Sindaco di Bari Antonio Decaro, le aree di fiscalità di vantaggio, l’estensione territoriale del Distretto Urbano del Commercio, l’eliminazione di incongruenze e penalizzazioni già maldestramente inserite nel Documento in approvazione, come i mercati serali addirittura per tre mesi consecutivi ed in tuta la città per l’intera settimana ma anche una serie di clausole contra legem come, ad esempio, il divieto di svolgimento dei mercati nelle giornate festive”.
“Non è mancata una nota ironica che ha alleggerito la tensione che questa situazione sta generando negli Esercenti quando si è data lettura del punto del Documento in cui viene imposto il divieto di introdurre cani all’interno di mercati e fiere – conclude -. A tal proposito la battuta del Presidente Savino Montaruli è stata: ‘divieto per i cani ma libero accesso per le zoccole’, vista la condizione di estremo degrado ambientale che si registra in alcune aree mercatali della città”.