Ambulanze senza autorizzazione sanitaria al trasporto e soccorso di feriti e infermi, medici sprovvisti di divisa, soccorritori senza brevetti, attrezzature discutibili. La festa di San Nicola è entrata nel vivo, ma le polemiche come ogni anno non mancano. A far discutere nelle ultime ore è il servizio dei soccorsi organizzato in occasione dei festeggiamenti del santo patrono, che hanno portato nel capoluogo pugliese decine di migliaia di visitatori. In alcuni momenti delle tre giornate è persino difficile camminare. La foto della “tenda da campeggio” in cui è stato allestito il Posto Medico Avanzato, gestito da un’associazione di volontariato a cui il Comune ha affidato il servizio, è diventata virale sui profili di alcuni specialisti del settore e nelle chat di WhatsApp. Un servizio definito da alcuni addetti ai lavori “all’arrembaggio”, mentre in avvenimenti come questo e come successo in passato, la Asl di Bari dovrebbe intervenire con risorse, mezzi e personale.
In sostanza, come dice il detto popolare “mangi come spendi”, il Comune di Bari ha scelto da un po’ di risparmiare sulla sicurezza. La riflessione tuttavia è più profonda, se si considera che il capoluogo pugliese non è città cardio protetta, a differenza di Lecce, tanto per fare un esempio. Lo stesso discorso potrebbe essere replicabile in occasione dei numerosi grandi eventi che ormai si svolgono a Bari da alcuni anni. La polemica dei soccorsi in occasione delle partite casalinghe del Bari al San Nicola non hanno ricevuto risposta nel corso di questi mesi. Bari continua a confermarsi città dei lustrini, che bada poco alla sostanza, perché quella non porta consensi e approvazione di massa.
Ma torniamo ai soccorsi in occasione della festa patronale. Resta inteso che il coordinamento resta alla Centrale del 118. E proprio per questo, stando a quanto siamo riusciti a sapere, si starebbe preparando una relazione da consegnare al Comune di Bari sulle criticità riscontrate in occasione della tre giorni. Toccherà all’Amministrazione prendere la sua decisione alla luce di quanto emergerà, in ogni caso già sotto gli occhi di tutti, ma in particolare dei numerosi medici, infermieri e soccorritori accreditati, che non hanno risparmiato aspre critiche sui social. Parafrasando lo slogan che fa seguito all’ormai celeberrimo “Sii felice sei a Bari”, verrebbe da dire che “U rizz iè vacand”.