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Bari, l’Amiu non sarà commissariata. Indagine interna dell’azienda: 40 dipendenti rischiano il licenziamento

15 Marzo 2025
– Autore: Raffaele Caruso
15 Marzo 2025
– Autore: Raffaele Caruso

Sono 40 i casi critici, compresi quelli di diversi pregiudicati, emersi dalla verifica interna avviata dall’Amiu, la società dei rifiuti destinataria di un “commissariamento soft” dopo il procedimento antimafia che ha coinvolto e travolto la città di Bari.

Il prefetto Francesco Russo, in riferimento all’inchiesta ‘Codice interno per la quale il Viminale, lo scorso marzo, nominò una commissione d’accesso per verificare l’esistenza di infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione comunale, ha dichiarato nelle scorse settimane che era in corso tra prefettura e Comune di Bari un’interlocuzione finalizzata all’individuazione di una serie di monitoraggi relativamente ai provvedimenti da adottare nei confronti delle municipalizzate Amiu e Multiservizi che non saranno commissariate, a differenza dell’Amtab, già sottoposta alla misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria.

L’Amiu però si è portata avanti con il lavoro. Come riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno, sono emersi “elementi di agevolazione occasionale della criminalità organizzata, collegati alla risalente presenza tra i dipendenti di alcuni esponenti dei clan baresi”. Tra questi anche l’episodio relativo a un parente del boss, Nicola Diomede, anche lui dipendente dell’Amiu, scomparso nel 2013: il carro funebre con il feretro attraversò il cortile della sede Amiu per un inchino che all’epoca costò un procedimento disciplinare ai custodi.