La presidenza del Consiglio dei Ministri ha iscritto ipoteca giudiziaria sul teatro Petruzzelli di Bari per 43 milioni di euro più interessi, pari al credito vantato dallo Stato per i costi di ricostruzione del politeama dopo l’incendio che lo distrusse nel 1991.
L’atto ipotecario, datato 19 gennaio 2022, è una conseguenza delle sentenze del 18 novembre 2021 con le quali la Corte di Appello di Bari ha stabilito che il teatro non è di proprietà del Comune ma dei privati, condannando però gli eredi Messeni Nemagna a restituire allo Stato i costi della ricostruzione.
La questione dell’ipoteca è stata resa nota durante l’audizione del direttore generale del Comune di Bari, Davide Pellegrino, dinanzi alla commissione Trasparenza del Comune.
L’ipoteca costituisce una sorta di garanzia sul bene. Nella audizione il dg ha spiegato la posizione del Comune all’indomani delle sentenze che, oltre a esprimersi sulla proprietà e sui costi di ricostruzione, hanno anche dichiarato inefficace il protocollo d’intesa del 2002, che prevedeva un canone annuo di 500 mila euro da corrispondere alla famiglia.
Il Comune, ha fatto sapere Pellegrino, sta valutando un eventuale fondo rischi con somme da accantonare nel caso in cui, una volta che le sentenze diventeranno definitive e qualora fosse confermata la proprietà dei privati, il Comune dovesse pagare alla famiglia un risarcimento per aver occupato senza titolo il teatro in tutti questi anni. Secondo l’amministrazione il punto di partenza non può essere il protocollo del 2002, ma è il contratto che i proprietari avevano nel 1990, prima dell’incendio, con l’allora gestore Ferdinando Pinto, l’ultimo valido, che prevedeva un canone di 220 milioni di lire annui, da rivalutare con adeguamento Istat. L’amministrazione, ha spiegato inoltre il dg, sta lavorando al ricorso per Cassazione sulla questione della proprietà.