I social network, al giorno d’oggi, vengono utilizzati per qualsiasi cosa. Tra questi in particolare Tik Tok che sta spopolando tra tutte le generazioni. Proprio tutte. Vi abbiamo già raccontato la storia che ha per protagonisti Donato e Arcangelo Telegrafo, boss del quartiere San Paolo di Bari. “Angioletto” è stato il primo a decidere di collaborare con la giustizia dopo essere stato arrestato, anche suo fratello grande Donato qualche tempo dopo si è pentito.
I due hanno iniziato a rivelare informazioni importanti sugli ambienti della malavita barese e il duplice pentimento ha scatenato su Tik Tok meme e i video dove i fratelli Telegrafo sono presi di mira tra corna, insulti, emoticon di feci e battute di ogni tipo.
Ma non finisce qui. Negli ultimi giorni, in alcuni profili, sono apparsi anche video indirizzati ai figli dei collaboratori e di altri boss con canzoni abbastanza esplicite come gridi di vendetta. Tra questi viene preso di mira il figlio di un esponente di clan di Japigia. Il tutto è arrivato anche a Carabinieri e Polizia ma anche alla Direzione distrettuale antimafia, i video però sono monitorati anche dagli affiliati ai clan e dai loro avvocati.
“Mimmo u gnur”, ex braccio destro di Eugenio Palermiti che da due anni sta collaborando con la giustizia, è poi uno dei pezzi da novanta al centro di diverse foto e meme su Tik Tok, dove si possono trovare anche pezzi di verbali dei collaboratori di giustizia depositati nei processi.
Sul social network poi si possono trovare anche offerte di petardi e fuochi artificiali proibiti, il tutto senza dimenticare quanto successo a Giovanni Cassano, fratellastro del calciatore Antonio e al capo clan Tucchett di Barletta: entrambi ai domiciliari sono tornati in carcere per aver pubblicato diversi i video e storie su Tik Tok in violazione delle prescrizioni imposte dal GIP.