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Bari, multe per “troppo lavoro”: spuntano altri medici Policlinico impugna il verbale. Avviata raccolta fondi

21 Ottobre 2023
– Autore: Raffaele Caruso
21 Ottobre 2023
– Autore: Raffaele Caruso

Il Policlinico di Bari ha deciso di impugnare l’accertamento dell’ispettorato del lavoro nei confronti di alcuni primari. Il verbale imputa ai sanitari “di non aver rispettato all’epoca i riposi prescritti e aver lavorato più delle ore previste”. “Proprio nel periodo oggetto della contestazione – replicano dal Policlinico – il personale sanitario era ancora fortemente impegnato nella risposta all’emergenza Covid19. E i pronto soccorso, attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sono sempre pronti ad affrontare situazioni d’urgenza, salvando vite di pazienti in condizioni critiche”. Queste considerazioni, secondo l’ufficio legale del Policlinico, sono meritevoli di essere meglio esaminate nella successiva fase di impugnativa dell’accertamento. Nel pomeriggio il direttore del pronto soccorso, Vito Procacci, ha scritto “amareggiato” al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver ricevuto una multa da 27.100 euro. Sanzionati anche i primari di una chirurgia generale e del centro trapianti di fegato, per una multa complessiva di 10mila euro. 

“Rivolgo a tutti i medici italiani l’invito a sottoscrivere la lettera inviata dal dott. Vito Procacci al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e contestualmente ad avviare una raccolta fondi a favore del nostro collega Vito che – per avere svolto, insieme alla sua equipe, con entusiasmo, abnegazione e responsabilità il suo lavoro in prima linea in una struttura pubblica – dovrà ora pagare di tasca sua una multa per aver lavorato di più durante il periodo della Pandemia Covid”. L’appello social è a firma del professor Loreto Gesualdo, ordinario di nefrologia all’università di Bari e presidente della Fism federazione italiana delle società medico-scientifiche.

“Ci saremmo aspettati casomai un encomio ed invece, nonostante le difficoltà in cui la sanità é costretta a vivere con carenza di personale e fondi, assistiamo a questa ennesima offesa alla intera categoria. Vito ha dimostrato una straordinaria dedizione al suo lavoro e ora si trova ad affrontare questa ingiustizia. Ma noi non ci arrendiamo – si legge nel post -. Vogliamo dimostrare il nostro sostegno incondizionato a Vito lanciando una raccolta fondi per aiutarlo. Presto lanceremo una petizione nazionale”.