La Procura di Bari ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti dopo il tragico ritrovamento del corpo senza vita di un neonato nella culla termica situata nei pressi della chiesa di San Giovanni Battista a Poggiofranco. Il reato ipotizzato è quello dell’abbandono di minore seguito da morte.
L’incarico per l’autopsia sarà conferito oggi, l’esame in primis dovrà accertare l’età esatta della piccola vittima (si parla di un paio di settimane o di un mese massimo), quando è avvenuto il decesso e le cause. Come è emerso dai primi accertamenti sul corpicino non ci sono chiari ed evidenti segni di violenza. Così come nella culla non sono stati trovati biglietti o effetti personali.
Parallelamente ulteriori accertamenti saranno fatti per valutare il regolamento funzionamento della culla termica, sequestrata dalla Scientifica. Il telefono di don Antonio Ruccia ieri non ha squillato e si dovrà capire perché. Non solo non è stato lanciato l’allarme, ma la culla non si è attivata, restando così al freddo. Infatti una volta che viene inserita un peso al suo interno si riscalda. Il tecnico che si occupa del dispositivo è stato già ascoltato, le indagini dovranno stabilire anche eventuali responsabilità sulla manutenzione e attivazione del dispositivo. A setaccio anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Al momento non si vuole identificare chi ha portato il neonato sul posto, perché la culla termica garantisce l’anonimato, ma si vuole solo ricostruire l’esatta dinamica della vicenda. Lo scenario potrebbe cambiare solo se l’autopsia dovesse accertare che il piccolo era già morto quando è stato lasciato nella culla.