Ma non si era proceduto con la rimozione dei relitti tra il molo Sant’Antonio e il molo San Nicola? La domanda è d’obbligo nel vedere quante barche affondante ci sono e quante altre sono lì lì per affondare. Ovviamente, come ogni cosa pubblica legata alla tradizione, si lascia un po’ tutto al caso. Come con le orecchiette dove si chiudono entrambi gli occhi se fatte dalle abusive di Barivecchia. Per la gestione delle barche è un po’ uguale. Nessuno ha mai pensato di fare un censimento delle barche presenti, immatricolarle e assegnare un posto, pagando anche una minima tassa affinché il Comune possa tenere pulito il molo. Tutto questo potrebbe combattere il costante abbandono di natanti rotti che pian piano affondano fino a diventare parte integrante del fondale, inquinando ovviamente il mare.
Lello e la tana delle tigri, lezioni di pulizia a Debora: a rischio il pranzo da Rocco
- di: Raffaele Caruso
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