Continua l’attività di controllo e prevenzione della Polizia Locale di Bari contro le occupazioni abusive di alloggi comunali o di proprietà di Arca Puglia.
Il Nucleo di Polizia giudiziaria della Polizia Locale di Bari è riuscito a recuperare un appartamento di 5 vani e accessori in località Japigia, in buono stato manutentivo, di proprietà di Arca Puglia che una donna quasi trentenne aveva occupato abusivamente, nonostante l’immobile, regolarmente arredato, fosse già occupato da una anziana donna regolare assegnataria, momentaneamente ospite dei figli.
L’occupazione è avvenuta con danneggiamento e rottura della porta di ingresso corazzata possibile solo con uso di fiamma ossidrica e disco flessibile per il taglio, ad attestare che questo genere di attività illecite spesso non avvengono con una azione semplice ed improvvisata di “gente disperata” ma solo grazie al supporto delinquenziale di altri soggetti professionalmente dediti a tali azioni illecite. All’arrivo degli agenti era ancora perfettamente percepibile l’odore di bruciato derivante dall’uso di fiamme ossidriche, flessibili per il taglio che sono utilizzabili solo ove ne sia stato preordinato l’uso e il collegamento a generatore o rete elettrica.
Si evince dal contesto che emerge spesso dalle indagini che le occupazioni abusive hanno il supporto di individui criminali sistematicamente organizzati o perfino “registi” nelle assegnazioni, altrimenti non possibili da parte di soggetti vari. L’appartamento recuperato è stato affidato immediatamente in disponibilità ad Arca Puglia che ha provveduto alla celere assegnazione ad altra famiglia avente titolo e diritto, in quanto contestualmente l’anziana donna già assegnataria ha comunicato la rinuncia all’assegnazione in quanto presa in assistenza dai propri familiari (ma probabilmente anche spaventata dagli accadimenti delinquenziali prima descritti).
La donna che ha compiuto l’occupazione abusiva, residente in altro Comune barese, è stata denunciata all’autorità giudiziaria oltre che per il reato proprio ex art. 633 e 639 bis del codice penale anche per la violazione di domicilio ex art. 614 c.p. che è punito con la reclusione da uno a quattro anni, e da due a sei anni qualora commesso con violenza sulle cose come accaduto in questo reato con la rottura ed apertura della porta corazzata regolarmente chiusa e posta a tutela del domicilio privato.
Questo genere di reato che seppure può sembrare giustificabile da un generale stato di bisogno di qualcuno, va invece perseguito con attenzione e perseveranza dalle Forze dell’ordine, in primis perché diventa una “vera e propria violenza” nei confronti di quanti aspirano ad una regolare assegnazione di un alloggio popolare e partecipano con dignità ai Bandi periodici delle Pubbliche amministrazioni che stilano le diverse graduatorie che tengono conto delle varie criticità in cui versa il nucleo familiare del richiedente, ma in subordine perché dietro ciascuna occupazione abusiva, spesso, si cela la regia sottesa all’acquisizione e messa in disponibilità dell’immobile pubblico da parte di soggetti criminali che svolgono in maniera organizzata tali attività illecite.
Nell’anno 2021 la Polizia Locale di Bari ha Inviato all’autorità giudiziaria ben 69 informative di reato per Occupazioni abusive di alloggi pubblici con 91 persone denunciate, mentre quasi la metà degli alloggi occupati è stato immediatamente liberato e restituito agli assegnatari o all’ente proprietario.