Nei giorni scorsi, a Bari, i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal locale Ufficio del G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di una giovane donna 36enne, pregiudicata, ritenuta, almeno dalle prime indagini svolte, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, responsabile di aver compiuto numerosi furti tutti in danno di persone anziane, scelte apposta proprio perché generalmente sole e quindi più vulnerabili.
Gli episodi, che fanno riferimento ad un periodo compreso tra il 2021-2022, su cui gli agenti della Squadra Mobile hanno fatto piena luce, sono più di dieci e sono caratterizzati tutti dallo stesso modus operandi.
La donna, dopo aver individuato la vittima, sempre una persona anziana e sola, l’avvicinava e dopo aver carpito la sua fiducia, la convinceva a ritornare in casa, dove, dopo averla distratta, riusciva a rubare denaro e quant’altro di valore.
Gli uomini dei Falchi, dopo aver recuperato una serie di immagini estrapolate dalle telecamere di video sorveglianza della città, sono riusciti ad identificare la donna, altresì riconosciuta da molte delle vittime in sede di denuncia.
È stato così possibile ricostruire numerosi episodi che sono stati posti all’attenzione di questa Procura della Repubblica che ha avanzato una richiesta di misura cautelare in carcere.
Tra i fatti ricostruiti vi sarebbe anche l’investimento di due ragazzini dodicenni, travolti sulle strisce pedonali da un autovettura, rubata poco prima, condotta dalla donna. Nell’occasione, i malcapitati riportavano lesioni guaribili in 10 giorni.
Il provvedimento cautelare è stato eseguito presso il carcere di Taranto, dove la donna è detenuta per altra causa.
E’ importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare in argomento, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagata, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contradditorio delle parti.