“Necessitavo di una visita urgente per mio figlio. Dopo aver fatto la prenotazione e pagato 102 euro, mi sono sentita dire che il dottore non c’era e che non potevo fare nulla se non prendere un nuovo appuntamento”. Una mamma arrabbiata, delusa dal sistema e rammaricata dal fatto che non ha potuto far consultare il figlio da un professionista dell’ospedale Pediatrico Giovanni XXIII. “Da un mese ha una forte tosse. Facendo il capotreno sono pochi i pomeriggi disponibili e quindi stamattina, avendo giornata libera, ho deciso di prenotare la visita pneumologica pediatrica. Sul portale Puglia Salute sono usciti diversi nominativi e ho scelto l’appuntamento con uno dei dottori per oggi pomeriggio alle 18.15. Non avendo ricevuto chiamate che mi avvisavano di un possibile spostamento dell’appuntamento, ho pagato la visita sul portale PagoPa. Sono arrivata in anticipo all’ospedaletto e in portineria ho avuto la notizia che mi ha fatto cadere le braccia. Il dottore non c’era ed ero la terza mamma che aveva prenotato ed era stata mandata indietro. Ho chiesto se potevo far visitare mio figlio da un altro professionista, ma mi hanno detto che avendo scelto quel medico e avendo pagato per la sua prestazione, non potevo andare da un altro pneumologo. Ho provato a farmi rimborsare subito la cifra, ma al Cup non avevano contanti e quindi mi hanno dato un modulo per fare domanda di rimborso via mail. Hanno chiamato anche il medico che mi ha spostato l’appuntamento per venerdì, ma lavorando non posso. È uno schifo. Se avessero avvisato per tempo avrei potuto destinare quei soldi per una visita medica privata e invece adesso devo aspettare che mi arrivi il rimborso e devo poi riprenotare, sperando che questa volta mio figlio possa essere visitato”. Come sempre siamo a disposizione di chiunque voglia fornire spiegazioni in merito alla vicenda raccontata dalla mamma.
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- di: Raffaele Caruso
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