Negativa a due tamponi effettuati al Cto, arriva all’ospedale Di Venere per partorire ma risulta positiva e viene trasferita nel reparto di ostetricia del Policlinico dove il risultato del tampone è negativo. Può sembrare una storia già raccontata, ma in realtà si tratta dell’ennesimo caso in cui una futura mamma, nonostante la sua volontà di partorire nell’ospedale di Carbonara è costretta da un falso positivo a essere trasferita al Policlinico.
Tralasciando le lamentele di alcune partorienti sulla gestione del reparto di ostetricia del Policlinico, c’è da porsi qualche domanda sul macchinario che dà i risultati dei tamponi al Di Venere. Non è la prima volta che la stessa paziente risulta positiva solo ed esclusivamente in questo ospedale.
Probabilmente si dovrebbe effettuare un controllo di qualità sul macchinario utilizzato al Di Venere per calibrarlo sulle stesse modalità degli altri macchinari usati negli altri ospedali come il Policlinico. Inoltre, stando a quanto appreso, nell’ospedale di Carbonara, i test pare siano effettuati da un anatomopatologo e non da un analista esperto del campo. Di certo se si seguisse lo stesso schema in tutti gli ospedali pugliesi, probabilmente non ci sarebbero falsi positivi e i pazienti, soprattutto le future mamme, potrebbero effettuare le operazioni negli ospedali da loro scelti.