“Esistono ancora le brave persone. Degli angeli custodi che ti cambiano la giornata”. È così che un barese descrive la persona che non ha potuto ringraziare per avergli restituito il portafogli perso mentre era in sella alla sua moto. “Stavo tornando a casa da via Amendola. Dopo aver fatto benzina, ho riposto il portafogli nella tasca posteriore dei pantaloni. Sapendo che non era un luogo sicuro dove metterlo, ma l’unico disponibile in quel momento, l’ho incastrato tra la tasca e la sella. Abitando nella città vecchia, con la presenza delle chianche per strada, mi sono fermato all’altezza del Castello Svevo per vedere se ci fosse ancora, ma nulla. Mi è venuto un colpo al cuore, non per i soldi, ma per i documenti e le carte di credito. Ho ripercorso la strada che avevo appena fatto, ma nulla, il portafogli non c’era. Sono andato a sporgere denuncia ai Carabinieri per i documenti e ho bloccato in banca tutte le carte. Ero distrutto per tutta la trafila che avrei dovuto fare per riavere il documento di identità e la patente”. Ma la giornata del barese è cambiata quando ha ricevuto la chiamata dal figlio. “Il mio domicilio è in un appartamento a Japigia e la nostra vicina ci ha chiamato dicendoci che un signore distinto aveva provato a rintracciarmi per restituirmi il portafogli. Purtroppo non ha preso il suo numero e non ho potuto ringraziarlo in alcun modo. Dentro c’era tutto, anche i 40 euro. Ha detto di averlo trovato a Barivecchia vicino al Castello. Ero incredulo, ma questo gesto fa capire che esiste ancora la brava gente”.
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- di: Raffaele Caruso
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