Per qualcuno pagare una birra 5 euro se in bottiglia da 33 cl o alla spina da 0,40 cl, ma anche spendere 3 euro per una lattina di una qualsiasi altra bevanda è un furto, un peccato mortale inferto al cuore e alle tasche dei baresi. In tanti attribuiscono un carattere pubblico, addirittura sociale a quel lungomare. Torre Quetta non è la scuola, non è il centro sportivo comunale, è un luogo estivo in cui alcuni imprenditori si giocano tutto in 100 giorni, condizioni meteo permettendo.
Dunque, per rientrare del costo dell’affitto del chiosco, della fornitura delle materie prime, del personale e altre amenità, chi ha deciso di mettere i soldi sul bancone, ha scelto quei prezzi. Amen. La verità è che rinfrancarsi con una “costosa” birra a Torre Quetta o peggio ancora affamarsi coi quattro tocchetti di pollo, due foglioline di insalata e tre rondelle di pomodoro a 12 euro non sono raccomandazioni mediche. Si tratta di tempo libero, che ognuno spende come e dove vuole.
Torre Quetta vale qualunque altro locale in qualsiasi altro posto della città. La gente che la frequenta fa il resto e decide i prezzi di mercato. Tutto ha un costo e in funzione di quello decidiamo se e dove acquistare qualunque cosa. Ciò che deve continuare a non avere un prezzo è la libertà di scegliere. E allora, per annacquare le polemiche sulla nuova Monte Carlo di Bari siamo andati a tentare di vendere il nostro fondo di birra a 2 euro. Il risultato? Vedetelo nel video.