La società barese Primadonna avrebbe copiato due modelli di borse di proprietà del noto marchio di moda ‘Valentino’, vendendoli con il proprio marchio. La Guardia di Finanza di Bari ha eseguito il sequestro probatorio, disposto dalla Procura di Bari, “di tutte le borse a marchio Primadonna denominate minibag con borchie e minibag borchiata in tutte le colorazioni disponibili” stoccate nel punto vendita del Barese.
Il provvedimento è stato notificato all’amministratore unico della società Primadonna, Valerio Tatarella, indagato per il reato di fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale. In una breve nota, la Valentino spa fa sapere che “è stato altresì disposto il richiamo dal mercato di tutti gli esemplari delle borse oggetto di sequestro detenuti nei punti vendita di Primadonna sul territorio nazionale”.
Stando al decreto di sequestro, firmato dal pm di Bari Lanfranco Marazia, l’indagine è partita nel maggio scorso dalla denuncia del noto marchio di moda milanese, in base alla quale in alcuni punti vendita Primadonna in Lombardia “erano esposti esemplari di borse costituenti riproduzione identica e non autorizzata di due modelli registrati presso l’Ufficio italiano Marchi e Brevetti, di proprietà esclusiva della Valentino spa”.
Le due borse Primadonna, ha accertato una consulenza di parte, “riproducono tutte le caratteristiche distintive dei modelli di Valentino, tra cui la forma rettangolare, le borchie a forma piramidale e appuntita, la disposizione di queste a distanza uniforme tra loro”. La Procura ha disposto anche il sequestro di tutto il materiale promozionale e pubblicitario relativo alle due borse vendute da Primadonna.