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Bari, proteste a Carbonara per un’antenna 5G. Residenti terrorizzati: “Ansia e paura c’è chi pensa di andare via”

23 Gennaio 2025
– Autore: Raffaele Caruso
23 Gennaio 2025
– Autore: Raffaele Caruso

“Ci rivolgiamo a voi per portare all’attenzione pubblica una situazione che sta causando grande disagio e preoccupazione nella nostra comunità.  Nel quartiere di Carbonara, periferia di Bari, un territorio già difficile e spesso dimenticato, caratterizzato da abitazioni basse costruite con anni di sacrifici personali e familiari, si sta procedendo con l’installazione di un’antenna 5G di grandi dimensioni su un solaio privato”. Inizia così il comunicato degli abitanti di Vico e Via Guglielmo Oberdan a Carbonara, traverse di via Vaccarella. In redazione sono arrivate diverse email.

“Consideriamo questa scelta del tutto inadeguata al contesto in cui viviamo – si legge nel comunicato -. Le nostre case non sono semplici strutture, ma il frutto di anni di duro lavoro, rinunce e impegno. Questa installazione tuttavia compromette irrimediabilmente l’ambiente in cui viviamo, con conseguenze socio-economiche gravi che vorremmo evidenziare. La presenza dell’antenna svaluta immediatamente le nostre abitazioni, vanificando anni di sacrifici per costruire e mantenere una casa. Per molte famiglie, questa rappresenta il bene più prezioso e importante, ora minacciato da questa scelta. Sebbene gli effetti delle onde elettromagnetiche siano ancora oggetto di studio, il semplice pensiero di convivere con una struttura simile a pochi metri dalle nostre abitazioni sta già generando un clima di ansia e paura. Alcuni residenti hanno già vissuto episodi di attacchi di panico e un crescente disagio psicologico, altri stanno pensando di abbandonare le proprie abitazioni vanificando anni di rinunce e sacrifici. Il quartiere di Carbonara, composto principalmente da case basse, non si presta a installazioni di questo tipo. L’antenna rappresenta un impatto visivo devastante, deturpando il paesaggio urbano e distruggendo l’armonia dei già pochi spazi all’aperto che le nostre abitazioni posseggono”.

“È inaccettabile che una decisione con un impatto così significativo venga presa senza un confronto adeguato con la comunità e senza una valutazione approfondita delle conseguenze. Riteniamo fondamentale che chi sceglie di ospitare un’antenna sulla propria proprietà comprenda pienamente i danni che questa decisione reca all’intero vicinato, sia in termini materiali che emotivi – concludono i residenti -. Ci appelliamo a voi affinché possiate aiutarci a dare voce a queste preoccupazioni, sensibilizzando l’opinione pubblica su quanto sta accadendo. Vorremmo evitare che altre comunità si trovino nella nostra stessa situazione, costrette a subire decisioni che cancellano anni di sacrifici e peggiorano ulteriormente un territorio già fragile”.

“Il ripetitore è stato collocato in mezzo alle abitazioni e d’altronde montata anche molto bassa, considerando che è stata installata su una palazzina di un piano. Molta gente si ritrova l’antenna 5g a 3 metri da casa, o anche meno – lamenta un’altra residente -. Le istituzioni ci comunicano che non si può far altro che monitorare la frequenza delle onde elettromagnetiche, così da garantire che siano in norma. Parliamo di una strada con tanti bambini, anche piccoli. In questa strada siamo veramente preoccupati, soprattutto per i tanti bambini e anziani”.

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