Un 32enne barese è finito a processo per pornografia minorile. La vicenda risale al 2016, quando l’imputato aveva 25 anni e la sua vittima solo 14 anni. È stata proprio la denuncia della ragazzina barese a dare il via all’indagine. La minorenne fu inserita in un gruppo con contenuti porno espliciti e decise subito di abbandonarlo, ma poco tempo fu contattata dal 25enne che aveva memorizzato il suo numero di telefono.
“Iniziava a farmi i complimenti e chiedeva delle mie foto dove ero nuda e dopo questa richiesta oscena decidevo di chiudere la chat bloccando il contatto su Whatsapp – il suo racconto -. Pochi istanti dopo mi contattava via sms con la minaccia mando il tuo numero a tutti i miei contatti e promettendomi che se gli avessi mandato foto dove apparivo nuda non mi avrebbe più importunato”.
La ragazzina cede, invia diverse foto per accontentarlo e liberarsene, dando soltanto però il via all’incubo. Il 25enne le riscrive chiedendo questa volta un video in cui si spogliava, con la minaccia di diffondere le sue fotografie nuda in caso di rifiuto. “Utilizzando la minore produceva materiale pedopornografico, di cui vi era concreto pericolo di diffusione, tenuto anche conto del mezzo con cui acquisiva le fotografie e del tenore delle minacce”, si legge nelle carte. La 14enne racconta prima la vicenda ai suoi coetanei, poi ai genitori che hanno presentato la denuncia. Il ragazzo è finito a processo, la vittima è stata ascoltata nell’ultima udienza che si è celebrata in aula al Tribunale di Bari. Si sono costituite parti civili la presunta vittima e l’associazione “Fermiconlemani”. Si tornerà in aula il 7 dicembre.