Nonostante l’esenzione e la priorità perché affetta da tumore maligno al cervello, a una donna anziana la prima data disponibile per effettuare una risonanza magnetica in un ospedale pubblico è il 28 dicembre 2021.
Il figlio, una volta ottenuta la ricetta dal medico, nella quale si chiede l’esame al tronco encefalico e al cervello senza e con liquido di contrasto, si è rivolto al Cup del Policlinico. “So che la diagnostica è efficiente e per questo ho chiamato”.
“La signora che mi ha risposto – denuncia il figlio – con fare saccente e con modi per niente gentili, mi ha detto che nonostante l’esenzione e la priorità, mia madre doveva aspettare quasi un anno per la risonanza, nonostante entro 10 giorni dall’emissione della ricetta lei dovrebbe essere sottoposta all’esame clinico”.
“Sono quindi stato costretto a chiamare una clinica privata e l’Anthea ha fissato la risonanza magnetica il primo febbraio 2022. L’unica cosa è che, nonostante l’esenzione, dobbiamo pagare 166 euro. Una follia” sottolinea rammaricato e arrabbiato.
“Non è giusto che queste persone affette da malattie gravi debbano perdere la vita in attesa di un esame che spetta di diritto. Dopo questi anni di frenesia dovuti alla pandemia – conclude -, la maggior parte del personale sanitario è diventato talmente arido di sentimenti che si rivolgono in male modo a persone che hanno bisogno di aiuto”.