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Bari San Girolamo, scempio popolare: negato il diritto alla casa. Blitz nel cantiere abbandonato

1 Maggio 2023
– Autore: Redazione Quinto Potere
1 Maggio 2023
– Autore: Redazione Quinto Potere

I lavori sarebbero dovuti finire a novembre 2017, con la proroga a luglio 2018, peccato però che il palazzo popolare di proprietà dell’Arca Puglia a San Girolamo è uno scheletro abbandonato da ormai quasi 6 anni. Saverio, uno degli inquilini delle case popolari che si affacciano sul cantiere, ci aveva invitati a dare una occhiata. Non potevamo che accogliere il suo invito e così, senza perderci d’animo, siamo entrati nel cantiere.

I varchi nella recinzione sono tantissimi. Fatti sia da persone senza fissa dimora, ma anche da chi approfitta dell’abbandono per fare ciò che a cielo aperto non potrebbe fare. Davanti ai nostri occhi si prospetta uno scenario a tratti allucinante. Un cantiere dalle condizioni raccapriccianti. Ci sono quintali di materiale abbandonato. Cemento non più utilizzabile, mattoni forati pronti all’uso, stipiti già pronti sia per le porte blindate che per quelle normali. Lo scheletro dei 106 alloggi popolari, costati 12 milioni di euro, è pronto e infatti nel 2021 sarebbero dovuti ricominciare i lavori, ma dopo la riunione tra l’Arca, l’assessorato all’Edilizia Residenziale Pubblica e l’assessorato alle Infrastrutture ed Opere pubbliche, non si è saputo più nulla. Siamo entrati per documentare ciò che si vorrebbe nascondere e ci siamo accorti che le tracce di vita sono ben evidenti. Sedie ma anche scritte sono il chiaro segnale che il cantiere è frequentato, nonostante la pericolosità dello stesso.

Per chi non lo sapesse il palazzo doveva sostituire tutti gli altri alloggi popolari di San Girolamo. Le famiglie assegnatarie dovevano trasferirsi nel nuovo palazzo per permettere poi l’abbattimento di quelli più vecchi. Poi, all’improvviso, nel 2017, tutto si è fermato. Gli assegnatari sono rimasti nei vecchi palazzi a rischio crollo, sui quali sono stati fatti dei lavori solo alla facciata, nonostante, come documentato, ci siano infiltrazioni in ogni appartamento. Pensare che ci sono 36 famiglie che hanno avuto uno sfratto esecutivo tra maggio e giugno, 400 sono i nuclei in emergenza abitativa che aspettano una casa e tanti altri si trovano a dover pagare affitti di case pericolanti. Come Giuseppe, l’amico di Saverio. Lui abita a ridosso del cantiere e ha dovuto trovare una soluzione per non far entrare i topi nella sua casa. “Ho avuto gli operai in casa, poi tutto si è fermato. Il sindaco ci aveva detto che noi di questa palazzina saremmo dovuti essere i primi ad essere trasferiti, ma invece siamo ancora qua. È tutto uno schifo”. Uno sperpero continuo di soldi pubblici. La speranza è che il prima possibile possano essere finiti i lavori, che, data la condizione delle numerose famiglie in emergenza, i vecchi palazzi siano ristrutturati per dare così la possibilità a tutti, soprattutto a chi ne ha davvero bisogno, di avere un tetto sulla testa. Speriamo anche che le case vuote siano riassegnate e che gli abusivi che potrebbero permettersi un affitto regolare siano cacciati e gli abusivi in attesa di un alloggio siano regolarizzati. Insomma c’è tanto da fare e di certo non sarà facile, ma se si finisse di mangiare forse a tutto si troverebbe una soluzione.