I lavoratori del servizio di portierato dell’Università di Bari questa mattina stanno scioperando davanti all’Ateneo per contestare la decisione dell’azienda affidataria dell’appalto che, dal primo aprile, intende applicare al personale il contratto collettivo nazionale di lavoro “per i dipendenti da istituti e imprese di vigilanza privata e servizi fiduciari” (c.d. ASSIV) al posto del CCNL Multiservizi.
“Una decisione che determinerà gravi ricadute economiche sulle 65 unità di personale in forza sull’appalto e sulle loro famiglie in quanto il CCNL “per i dipendenti da istituti e imprese di vigilanza privata e servizi fiduciari” (c.d. ASSIV) che vorrebbe applicare l’azienda che gestisce il servizio è economicamente più svantaggioso (di circa il 40%) rispetto al CCNL Multiservizi attualmente applicato” hanno sottolineato i sindacati.
Lo sciopero, indetto da Filcams Cgil e Fisascat Cisl, è anche sostenuto dall’associazione studentessa Link Bari. “È notizia degli scorsi giorni che i lavoratori e le lavoratrici della GSA, società che gestisce il portierato del nostro ateneo, dal 1 Aprile vedranno ridotto il loro stipendio del 40%. Non si tratta di un fulmine a ciel sereno ma di una lunga controversia che si è evoluta nel corso degli ultimi anni. La società in questione ha partecipato alla gara d’appalto proponendo al nostro ateneo un ribasso del costo del lavoro attraverso l’applicazione di un contratto collettivo peggiorativo”.
“Come Sindacato Universitario crediamo che questa situazione sia inaccettabile, perché crediamo che a partire da un luogo come l’università si debbano garantire condizioni di lavoro dignitose, a maggior ragione in un periodo storico in cui, nel nostro territorio, assistiamo ad un numero sempre crescente di crisi aziendali. Questa situazione rischia di mettere sul lastrico 70 famiglie e come Link Bari domani parteciperemo al Sit-In di protesta indetto dai sindacati. Non possiamo restare indifferenti al fatto che anche il nostro ateneo non sia in grado di tutelare i lavoratori e le lavoratrici delle società cui si appaltano servizi”.
“Appoggiamo e sosteniamo le rivendicazioni dei lavoratori, auspicando che da parte dell’amministrazione del nostro ateneo si trovi una soluzione a questa difficile situazione che possa tutelare tutte le parti in causa. Invitiamo la comunità studentesca a non rimanere indifferente di fronte a simili situazioni ma a comprendere il rischio che queste 70 famiglie vivono. Non possiamo accettare che i profitti vengano fatti sulla pelle dei lavoratori”.
Dopo lo sciopero una delegazione delle OO.SS. Filcams Cgil e Fisascat Cisl è stata ricevuta dal Rettore dell’Università di Bari congiuntamente all’intero consiglio di amministrazione dell’Uniba: il Rettore ha dichiarato la propria sensibilità e quella del consiglio di amministrazione alla problematica, impegnandosi a valutare nei prossimi giorni possibili soluzioni.
In mancanza di risposte le OO.SS. FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL di Bari, al fine di tutelare i livelli reddituali ed i diritti dei lavoratori del Servizio di portierato dei plessi universitari del territorio di Bari, continueranno con la mobilitazione del personale che si articolerà in sit-in e presidi permanenti davanti all’Ateneo di Bari che culminerà con la proclamazione dello sciopero (la cui procedura è stata già avviata) e avviando azioni legali sindacali ed individuali per salvaguardare i diritti dei lavoratori che coinvolgeranno anche l’Università degli Studi di Bari in qualità di Committente.