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Bari, Soa senza pace. Dall’inchiesta per evasione fiscale alla crisi: avviati licenziamenti per 12 dipendenti

29 Aprile 2024
– Autore: Redazione Quinto Potere
29 Aprile 2024
– Autore: Redazione Quinto Potere

La SOA società consortile a.r.l. è in stato di crisi e licenzia 12 dipendenti, impiegati degli Uffici amministrativi, del centralino, degli uffici commerciali e tecnici aventi il CCNL del Commercio. Ad annunciarlo è la FILCAMS CGIL Bari. “In questi giorni è stata inoltrata ai sindacati da parte dell’azienda una comunicazione di avvio della procedura di licenziamento collettivo ai sensi della legge n. 223/1991. La decisione adottata è causata dalla situazione di crisi che continua ad attanagliare l’azienda per il crescente minor fatturato ed i ridotti volumi di attività”, si legge nella nota.

Il segretario generale della FILCAMS CGIL di Bari, Antonio Ventrelli sottolinea che “questo rappresenta purtroppo un triste epilogo annunciato, che è solo agli inizi, considerata la nota situazione di crisi dell’azienda. La FILCAMS CGIL di Bari ha immediatamente richiesto un incontro per espletare l’esame congiunto sulla procedura – dice ancora Ventrelli – al fine di analizzare le cause degli esuberi e trovare le possibili soluzioni”.

Ventrelli invita a questo punto l’azienda «ad una maggiore responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori fornendo agli stessi, la possibilità di reimpiego ed eventuali misure di riqualificazione e riconversione». E aggiunge che «in caso di chiusura da parte della Soa nel corso delle prossime procedure di esame congiunto – dichiara – ci vedremo costretti ad avviare la mobilitazione, e ad interessare le istituzioni per individuare le possibili soluzioni per la salvaguardia dei livelli occupazionali».

La Procura di Bari nei mesi scorsi aveva chiesto il fallimento (la liquidazione giudiziale) di Soa e delle coop Lexlab e Mida che gestiscono in appalto le consegne di una buona fetta dei supermercati pugliesi, con circa duemila dipendenti. Secondo quanto sostenuto dall’accusa il sistema del consorzio è basato su un “un modello di business che – sotto le mentite spoglie del contributo consortile dovuto dalle cooperative per beneficiare delle cosiddette economie di scala conseguibili in forma consorziata – cela un indebito ribaltamento di costi”. Insomma gli utili sarebbero fasulli, mentre la proprietà ha annunciato che i debiti verranno risanati. Ad ottobre la Guardia di Finanza di Bari aveva dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di circa 60 milioni di euro nei confronti del consorzio, quale presunto profitto dei reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per gli anni d’imposta dal 2016 al 2021, nonché di omesso versamento dell’IVA risultante dalle dichiarazioni annuali, con riferimento a taluni periodi d’imposta. Restano indagati a piede libero Oronzo Angiulli, l’amministratore della Soa e considerato dalla Procura anche amministratore di fatto delle altre cooperative, e i rappresentanti legali Gabriela Selcuk (Lexlab) Donato Raspatelli (Mida), Marco Bellini (Mida) Vanna Ruggeri (Agon): ai 5 vengono contestati i reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e omesso versamento dell’Iva, fatti relativi agli anni tra il 2016 e il 2021.