Ridotta da 9 anni a 6 anni e 4 mesi la condanna per Giuseppe Rizzi, l’ex dirigente medico dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, accusato di concussione per aver raggirato diversi pazienti terminali. Il professionista, che fu subito licenziato per motivi disciplinari dall’Oncologico, secondo quanto ricostruito dall’accusa, si è fatto pagare fino 7mila euro per ogni iniezione di un farmaco che diceva “miracoloso”, dando così ai malati false speranze di guarigione e costringendoli a pagare centinaia di migliaia di euro (oltre 2,5 milioni in totale in dieci anni) per prestazioni sanitarie alle quali i pazienti avevano diritto gratuitamente.
La decisione è stata presa dai giudici della Corte d’Appello e riguarda anche la compagna di Rizzi, l’avvocata Antonietta Sancipriani, alla quale in primo grado era stata inflitta la pena di 5 anni e 6 mesi, trasformata in secondo grado a un anno e 11 mesi (pena sospesa). Revocate anche le statuizioni civili, a accezione di quelle nei confronti dell’Istituto tumori e dell’Ordine dei medici, così come è stata disposta la revoca della confisca dei beni da 1,7 milioni ordinata in primo grado.