I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di 2 soggetti stranieri, originari del Nord Africa, a carico dei quali sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza per una “spaccata” ai danni di un panificio del centro città. Dei 2 indagati, già noti alle forze dell’ordine, 1 è stato raggiunto presso la casa circondariale di Lecce, ove è attualmente detenuto in custodia cautelare per un altro episodio di spaccata, mentre l’altro, senza fissa dimora, è stato rintracciato in un casolare abbandonato in via Caldarola.
Il provvedimento restrittivo concorda pienamente con le risultanze investigative inerenti all’analisi del fenomeno criminale delle cd. spaccate, particolarmente avvertito nel centro cittadino, che negli ultimi tempi ha subìto una serie di azioni violente simili, perpetrate nell’arco serale e notturno ai danni di ristoranti, negozi di abbigliamento, bar, saloni da parrucchieri, ecc…, “colpevoli” di avere vetrate sulla strada prontamente accessibili ai malintenzionati. In tale quadro, caratterizzato da un sistema di prevenzione maggiormente attagliato all’esigenza specifica, con continui pattugliamenti notturni a cura delle Stazioni Carabinieri e del Nucleo Radiomobile, le indagini hanno permesso di ricostruire con dovizia di particolari le dinamiche dell’episodio accaduto la notte del 6 febbraio 2023 ai danni di un panificio, dove fu sottratta la somma contante di 200 € costituente fondo cassa.
Gli approfondimenti, in sede di sopralluogo da parte della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari, hanno permesso il rinvenimento, sulla scena del crimine, di alcune impronte digitali rivelatesi utili per identificare uno degli autori. Successivamente, il lavoro dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Bari Centro ha permesso di cristallizzare la presenza degli indagati sul luogo del fatto, tramite l’analisi dei sistemi di videosorveglianza privata presenti nello stesso esercizio commerciale derubato. Dalla visione dei filmati, in particolare, si potevano notare gli indagati nel forzare la porta a vetro con calci e spintoni, per poi infrangerla lanciandogli contro una grossa pietra. Entrati nel negozio, quindi, in pochi istanti trafugavano il denaro custodito in cassa. All’analisi delle immagini, quindi, si è unito il lavoro dei militari del Laboratorio di Dattiloscopia Giudiziaria della S.I.S., che ha portato, all’Autorità Giudiziaria, elementi indiziari decisivi per l’emissione dell’odierna misura cautelare (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa). È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.