Davide Pascazio e Michele Minella, rispettivamente di 39 e 49 anni, sono stati condannati a 8 anni di reclusione per tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso. L’episodio risale al 19 marzo 2022 quando furono esplosi al quartiere San Paolo sette colpi di pistola contro la Suzuki Ignis dove era a bordo il 24enne Nicola Cassano, soprannominato “Lo sciacallo” e vicino al clan Strisciuglio, assieme alla sua giovanissima fidanzata di 15 anni, perché qualche ora prima proprio Cassano avrebbe esploso a sua volta dei colpi di arma da fuoco contro l’abitazione di Milella.
All’origine del botta e risposta tra i due a suon di colpi di pistola ci sarebbero alcuni video postati su Tik Tok. Minella, alias Tarantella, avrebbe deriso “lo sciacallo” additandolo come prossimo collaboratore di giustizia al pari dei fratelli Telegrafo. “El chacalo sarà un nuovo concorrente di Sanremo a breve, con il suo fedelissimo Brgand. Ora vuole ritornare a lavorare, prima che lo chiamano a Sanremo”, le parole di Minella con tanto di canzone neomelodica napoletana come sfondo musicale. Questo avrebbe scatenato l’ira e la tentata vendetta di Cassano, fino all’agguato in viale della Repubblica.
Pascazio e Minella hanno scelto il rito abbreviato e hanno evitato una condanna più alta grazie anche alla confessione resa nell’udienza di fine settembre. Gli altri due imputati, Giovanni Montani (ha accompagnato in auto Minella) e Nicola Cassano (accusato di aver sparato contro l’abitazione del suo rivale), erano stati rinviati a giudizio.