“Anpi difende i titini? Negazionismo e quattrini!”. Questo è il messaggio apparso su uno striscione affisso il 12 febbraio 2020 sul parapetto del cavalcavia XX Settembre di corso Cavour a Bari, a ridosso della giornata in memoria delle vittime delle Foibe, con il logo di CasaPound. Nel mirino l’Associazione nazionale partigiani italiani. I tre esponenti baresi, Luigi Fresa (22 anni), Giacomo Pellegrini (30 anni) e Giuseppe Alberga (46 anni), sono finiti a processo per diffamazione “con le aggravanti dell’offesa arrecata con un mezzo di pubblicità per finalità di discriminazione e di odio nazionale”. L’Anpi si è costituita parte civile nel processo che è iniziato nella giornata di ieri. Si tornerà in aula il prossimo 23 aprile.
Pellegrini e Alberga sono coinvolti anche nel processo per la riorganizzazione del disciolto partito fascista, mentre il primo risponde anche del reato di lesioni personali aggravate nel processo sull’aggressione al corteo antifascista del 21 settembre 2018 in occasione della visita di Matteo Salvini a Bari.