Giuseppe De Benedictis e Giancarlo Chiariello hanno presento ricorso per far cadere l’aggravante mafiosa dopo le pene inflitte lo scorso marzo. L’ex giudice e l’avvocato penalista barese sono stati condannati lo scorso marzo ad una pena di 9 anni e 8 mesi di reclusione per quattro presunti episodi di corruzione in atti giudiziari, relativi a tangenti in cambio di scarcerazioni.
Entrambi cercheranno di ridurre la pena nel processo d’appello di secondo grado, mentre Alberto Chiariello, figlio del penalista barese, punterà all’assoluzione dopo essere stato condannato a 4 anni per corruzione in atti giudiziari.
La difesa cercherà di dimostrare come il giovane lavorava nello studio del genitore come un normale collaboratore e che era estraneo a tutto, così come l’avvocata Marianna Casadibari, altra collaboratrice di Giancarlo Chiariello, assolta già in primo grado da due ipotesi di concorso in corruzione per non aver commesso il fatto.