Ignazio Piumelli avrebbe “esercitato su Margherita poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà, riservandole un trattamento paragonabile a quello del padrone nei confronti dello schiavo”. È quanto si legge nelle motivazioni della sentenza della Corte di Assise per il pregiudicato 53enne di Molfetta, condannato il 21 marzo scorso alla pena di 14 anni e 6 mesi di reclusione per la riduzione in schiavitù e vilipendio di cadavere della ex compagna, la 50enne di origini polacche Zlezak Malgorzata, detta Margherita. Piumelli è stato invece assolto con formula dubitativa dal più grave reato di omicidio volontario. I resti della donna furono trovati scheletriti nel maggio 2017 nelle ex acciaierie Scianatico di Bari, cinque anni dopo la morte. Stando alle indagini della Squadra mobile, coordinate dal pm Gaetano de Bari, l’uomo avrebbe picchiato la compagna per mesi, trascinandola da un dormitorio all’altro, fino a seppellirne il cadavere.
“Il rapporto tra i due di sentimentale non aveva nulla, posto che si basava sulla paura, oltre ad essere tormentato e burrascoso con la donna totalmente sottomessa e ridotta a mera res – si legge nelle motivazioni della sentenza -. La relazione era connotata in termini di violenza fisica e psichica ai danni della donna, attesa l’indole oltremodo gelosa, possessiva e violenta dell’uomo”. Durante il processo sono stati ascoltati i volontari della comunità frequentata dalla coppia e altri senza fissa dimora che hanno conosciuto i due tra dormitori e mense. “Piumelli era molto possessivo, al punto che se Margherita si avvicinava a qualcuno per parlare, lui la portava in disparte e la massacrava”, hanno raccontato in coro tutti, tanto da definire la sua gelosia a tratti “delirante”. Un’altra testimone ha raccontato che “Margherita aveva detto che il compagno la voleva uccidere”. La donna cercò di “interrompere la relazione ma lui l’aveva picchiata selvaggiamente con calci e pugni e con tutto ciò che gli era capitato a tiro, prima di allontanarsi ubriaco chiudendola a chiave per l’ennesima volta”. Anche la ex di Piumelli è stata ascoltata durante le indagini e il processo e ha definito l’uomo un “mostro per le sue condotte possessive, violente e aggressive”.