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Bari, variante ss16. Polemica sui costi lievitati: 600 milioni di euro 31,5 a chilometro

30 Maggio 2022
– Autore: Antonio Loconte
30 Maggio 2022
– Autore: Antonio Loconte

Variante statale 16, nel tratto compreso fra Bari e Mola. La storia è lunga e in questi anni ha visto numerosi colpi di scena, compreso il dietrofront dei sindaci di Triggiano e Noicattaro e l’indecisione del primo cittadino di Mola di Bari sul tracciato che l’Anas vuole a tutti i costi realizzare. A differenza chi tende a confondere con termini tecnici e interpretazioni di ogni tipo, cercheremo a modo nostro di farvi comprendere ciò che sta accadendo. Lo faremo a puntate per non confondere le idee ai tanti automobilisti locali, pendolari e turisti ai quali è stato venduto il progetto su cui si sta spingendo, il cosiddetto C ingegnerizzato, come il migliore possibile.

Nel 2016 il Cipe approvò il finanziamento di 250 milioni di euro. Burocrazia italiana permettendo in questo periodo sarebbe dovuto partire il cantiere per i 17 chilometri di variante previsti dall’altezza del Terzo Gruppo Manutenzione Autoveicoli dell’Aeronautica Militare (poco dopo Mungivacca) e Mola di Bari. Strada facendo, però, il Sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha chiesto una variante alla variante, ovvero iniziare due chilometri prima, in direzione dell’uscita Carrassi-Carbonara per consentire un accesso più facile alla costruenda – chissà quando – Cittadella della giustizia in due delle caserme della zona.

Cambia il progetto e quindi la burocrazia prevede altre soluzioni per arrivare alla progettazione, a cominciare dal dibattito pubblico. Ed è proprio nel dibattito pubblico che iniziano ad emergere incongruenze e tensioni per un’opera della quale non siamo sicuri trarrebbe davvero beneficio tutta la comunità. Ma affronteremo meglio anche questo capitolo.

Sta di fatto che i tempi si allungano come i chilometri, che da circa 17 passano a circa 19. I costi dell’opera non aumentano in maniera proporzionale, perché nel frattempo nel mondo è successo di tutto e la variante adesso varrebbe intorno ai 600 milioni di euro rispetto ai 250 iniziali, vale a dire 31,5 milioni di euro a chilometro. Il tracciato previsto, però, passa da una Lama e cancellerebbe un grosso pezzo di territorio dei comuni interessati.

Monta la protesta, ma per il momento l’Anas non si schioda dalla sua posizione e vuole procedere e poco importa se poi di soldi ne servirebbero altri o se è vero, come è vero, che allargare l’attuale tracciato non è poi così impossibile com’era stato dichiarato all’inizio. Insomma la variante della variante rischia di far rimanere tutti con un pugno di mosche in mano, magari in coda verso le principali località di mare della Puglia o, peggio ancora, di generare uno spreco colossale di denaro pubblico.