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Bariblu, da Pittarosso a Deichmann. Commessa si sfoga: “Mandata a casa senza scrupolo scelte le ragazzine”

26 Luglio 2022
– Autore: Raffaele Caruso
26 Luglio 2022
– Autore: Raffaele Caruso

“Dopo tanti sacrifici ho dovuto chiudere la mia attività e rimboccarmi le maniche ricominciando da zero circa 10 anni fa con l’opportunità di andare a lavorare come stagista presso Pittarosso, negozio di calzature presso il centro commerciale Bariblu. Mi sono data da fare tanto e, immediatamente a scadenza del contratto da stagista, l’azienda mi ha fatto un contratto da interinale dandomi la possibilità di continuare a lavorare con loro, apprezzando il lavoro che avevo svolto nel sei mesi di stage, con un contratto che mi rinnovavano ogni mese”.

Inizia così il racconto arrivato in redazione da un ex dipendente di Pittarosso. “Questo per circa due anni, fino a quando si è liberato un posto e mi hanno assunta a tempo indeterminato. Ho lavorato in Pittarosso per circa dieci anni fino a che a novembre 2021 l’azienda ha comunicato a tutti i dipendenti che purtroppo il centro commerciale Bariblu non ha voluto, dopo tanti tentavi di rimanere da parte della mia azienda, rinnovare il contratto di affitto in scadenza a dicembre e che quindi sono stati costretti a chiudere il punto vendita – spiega -. La verità è che Bariblu aveva avuto la proposta di una nuova azienda tedesca, la Deichmann, pronta a sostituire Pittarosso. Parliamo di un’azienda più solida visto che purtroppo a causa del covid Pittarosso è entrata in concordato preventivo”.

“L’azienda tedesca non ha avuto rispetto per alcuni dipendenti e le loro relative famiglie visto che hanno accettato di farci solo un piccolo colloquio per poi mandarci un’e mail e dire che purtroppo non rientravamo nei requisiti delle persone che cercavano – conclude -. Aver lavorato 10 anni come la sottoscritta nello stesso settore per loro non rientrava come esperienza nel settore in base alle commesse ragazzine che cercavano e che hanno poi preso. Da me avrebbero avuto le stesse agevolazioni fiscali se non di più di una ragazzina alla prima esperienza. Non hanno dato ad alcuni nemmeno la possibilità di un mese di prova”.