Parolacce, schiaffi e poi una tirata di capelli che la fa cadere a terra. È quello che è accaduto nel centro storico di Barletta. Una lite, in cui sono protagoniste due ragazzine, che è finita sui social perché i presenti hanno pensato bene di riprenderla col cellulare. Un’altra scena di bullismo che si registra in una città in cui neglki ultimi tempi sono stati messi a segno crimini efferati come l’omicidio di Giuseppe Tupputi o come la sparizione di Michele Cilli. 

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Sull’accaduto è intervenuto il presidente dell’ordine degli psicologi di Puglia, Vincenzo Gesualdo. “Non solo criminalità, ma anche bullismo e violenza a Barletta negli ultimi giorni. Sta facendo il giro del web il video di una ragazzina aggredita in strada e picchiata da una coetanea. Entrambe le vicende hanno come denominatore comune il linguaggio della violenza e la negazione del valore dell’altro come soggetto portatore di diritti”.

“Siamo dinanzi ad un problema di deformazione educativa che si dipana dal livello macro sociale a quello delle relazioni familiari. Uno degli errori, del tutto comprensibile, che commette la vittima di cyberbullismo è quello di non parlarne con nessuno, assumendo quindi un atteggiamento passivo che altro non è che linfa vitale per i carnefici”.

“È fondamentale riflettere sulla natura predatoria di alcuni comportamenti in cui l’Io ancora una volta si riafferma a danno dell’altro. Occorre in questo caso predisporre interventi di psicologia di comunità al fine di recuperare il valore dell’alterità e della comunità solidale come contenitore sociale” conclude Gesualdo.