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Barletta, visita negata a malato di cancro perché non vaccinato. La moglie: “Umiliati e discriminati”

27 Gennaio 2022
– Autore: Raffaele Caruso
27 Gennaio 2022
– Autore: Raffaele Caruso

Lo scorso 18 gennaio un 63enne avrebbe dovuto sottoporsi nell’ospedale Dimiccoli di Barletta alla prima visita oncologica dopo un intervento per un carcinoma ma – secondo quanto riferisce sua moglie, la 61enne Immacolata Iglio, gli è stato impedito di entrare perché non era vaccinato. Inoltre, aggiunge la donna, quando ha chiesto di essere sottoposto a tampone gli è stato risposto di andare a farlo in farmacia.

I due coniugi non sono vaccinati – spiegano – a causa delle patologie di cui soffrono, e la donna avrebbe anche una esenzione. “Non siamo no vax – evidenzia Immacolata – se potessimo ci vaccineremmo. I nostri figli sono vaccinati, con tutte e tre le dosi, e mia madre di 90 anni è vaccinata, semplicemente non possiamo vaccinarci per le nostre patologie”

“Ci siamo sentiti discriminati e anche umiliati e quel che è peggio – prosegue la donna – è che mio marito sta ritardando nelle cure a cui dovrà sottoporsi”. In Puglia, secondo la circolare regionale 131 del 6 gennaio 2022, per sottoporsi ad esami e visite, non in urgenza, presso ospedali e strutture sanitarie, il paziente e l’eventuale accompagnatore devono essere in possesso del super green pass o, in alternativa, devono aver effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti.

“Le disposizioni sono chiare a tutti e anche da tempo. Abbiamo garantito da sempre e a tutti accesso alle cure anche a chi, per ragione diverse, non ha potuto ottenere il green pass» afferma Alessandro Delle Donne, Commissario straordinario della Asl Bt . “La notizia del mancato accesso di un paziente nel presidio ospedaliero di Barletta non ci consente di conoscere il dettaglio di quanto accaduto” continua, e assicura che “nomineremo immediatamente una commissione interna per capire cosa sia successo perché è apparentemente contrario rispetto a quanto disposto sia a livello regionale che aziendale”.

Il commissario Delle Donne chiarisce inoltre che “quando accade che i pazienti non siano in possesso di green pass procediamo con il tampone internamente. Questo per assicurare la massima sicurezza a pazienti e operatori. E questo è accaduto più volte anche per pazienti afferenti alla unità operativa di Oncologia». «In questo caso – conclude – stiamo cercando di capire quanto accaduto perché è davvero lontano dalla prassi. L’attenzione della unità operativa di Oncologia è massima e lo è stata anche nei periodi di più elevata difficoltà operativa. L’attività non si è mai fermata”.