I Carabinieri di Altamura stanno indagando sull’aggressione subita qualche giorno fa da Tommaso e Mino Acquaviva, padre e figlio costretti a vivere barricati in un tugurio in via Laudati, ad Altamura. In due – noti alle vittime e alle Forze dell’Ordine – entrarono nel deposito adibito ad abitazione. L’aggressione fu particolarmente violenta. A Mino fu spaccata una sedia in testa. Gli aggressori gli rubarono tra l’altro parte della pensione e la scheda del telefono cellulare. Tutti conoscono la vita di quella famiglia. Da qualche giorno nel tugurio sono ritornati anche Carlo, il figlio piccolo di Tommaso e la compagna incinta. La situazione rischia di precipitare da un momento all’altro. Dopo la prima intervista alcuni dei bulli sono andati da loro e li hanno minacciati: “Pentiti, vi spariamo in fronte”. Tommaso in lacrime ci racconta della sua esasperazione. Sul posto c’erano anche i carabinieri che stanno indagando sull’accaduto per comprendere esattamente i contorni della vicenda e gli autori, seppure Mino e Tommaso hanno fatto nomi e cognomi al nostro microfono. Secondo quanto ci è stato detto, i servizi sociali si sono più volti occupati della famiglia, ma sarebbe stato rifiutato qualsiasi tipo di aiuto. Il problema adesso è che non si tratta più solo della loro incolumità e quindi bisognerebbe intervenire prima che ci scappi il morto. In diverse occasioni, infatti, soprattutto il figlio più piccolo di Tommaso, ha rincorso con coltelli e accette gli autori degli atti vandalici. La tensione è palpabile e anche il vicinato comincia ad avere paura. Continueremo a occuparci di questa assurda storia, sentendo la proprietaria del tugurio e raccontando le testimonianze dei residenti e di altre vittime del branco.
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- di: Raffaele Caruso
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