Si chiamava “Beneficenza per Palo” il centro culturale in cui i cugini omonimi Marcello Vito Giuseppe Longhin, di 29 e 27 anni, uno di loro detto zio Fester per la sua somiglianza, avevano creato la base di spaccio smontata grazie all’operazione congiunta dei Carabinieri di Palo e di Molfetta.
I due cugini sono stati arrestati durante il blitz dei carabinieri che si è svolto all’alba del 10 gennaio in cui 19 persone sono state raggiunte da un provvedimento di custodia cautelare per detenzione e spaccio di droga nei comuni di Palo, Modugno, Bitonto, Corato, Bisceglie, Trani e Ruvo di Puglia.
L’operazione è nata grazie all’attività di indagine dei militari di Palo che notavano in via Gisondi, strada in cui era presente il circolo culturale, un via vai sospetto di assuntori di sostanze stupefacenti arrivati da tutte le province pugliesi e anche dalla Lucania, anche durante il periodo di lockdown del 2020.
L’organizzazione di spaccio è stata smantellata grazie alle intercettazioni ambientali che hanno incastrato i due cugini Longhin. Assieme a loro sono stati arrestati anche i pusher che si rivolgevano al circolo culturale per l’approvvigionamento della sostanza stupefacente, non solo hashish e marijuana, ma soprattutto eroina, detta “la nera”: Abidi Hoslim, originario tunisino del 1984 e residente a Palo e Michele Ungaro, classe 1976 residente a Palo.
La droga, però, stando a quanto appreso dalle indagini, non era detenuta presso il circolo “Beneficenza per Palo” ma a casa di una coppia di parenti, Cosimo Galeone e Anna Cafaro. Nel maggio del 2020 i Carabinieri hanno perquisito l’appartamento trovando ingenti quantitativi di droga che veniva poi spacciata.
Indagando per le strade di Palo abbiamo scoperto che alcuni cittadini avevano notato uno strano giro, soprattutto nei bagni del vicino centro culturale, assiduamente frequentato da tossicodipendenti che ne approfittano per bucarsi.