Pasquale Tortora, uno degli autori dell’omicidio di Graziella Mansi, la bimba di 8 anni violentata e bruciata viva il 19 agosto 2000 su un tappeto di foglie secche in un bosco nei pressi di Castel del Monte, è tornato in libertà dopo aver scontato 24 anni di carcere. Il 44enne era stato condannato a 30 anni di reclusione, ma ha potuto beneficiare di uno sconto di pena di 6 anni per buona condotta. In totale furono condannate 5 persone nel 2004. Fu Tortora, all’epoca dei fatti ventenne, a confessare e rivelare i nomi dei suoi complici, tutti suoi coetanei. Tortora fu l’unico ad essere giudicato con rito abbreviato, mentre 4 ergastoli sono stati inflitti a Giuseppe Di Bari, Vincenzo Coratella Domenico Margiotta e Michele Zagaria. Il secondo si è tolto la vita in carcere il 14 dicembre del 2008.
Graziella, figlia di un venditore ambulante di frutta secca e di una casalinga, fu sequestrata ai piedi di Castel del Monte mentre riempiva un secchio d’ acqua a una fontanella pubblica. Ad adescarla fu Tortora, che condusse la piccola nel bosco vicino col pretesto di farle vedere una cucciolata. Qui, secondo quanto accertato nel processo, la bimba fu presa in consegna dagli altri imputati che tentarono prima di violentarla e poi la bruciarono viva su un tappeto di foglie secche.