Chi è Enrico Rizzi per pretendere di entrare dove vuole senza avere i requisiti necessari? Ce lo siamo chiesti dopo aver visto quanto è successo a Bitonto. L‘influencer animalista, famoso per i suoi al quanto discutibili modi di intervenire su questioni già in parte risolte, chiedendo le stelline (finanziamenti) per supportare le sue battaglie, ha causato non poco scompiglio nella città.
Dopo essere venuto a conoscenza di una famiglia con in casa oltre 60 gatti (caso da noi denunciato mesi e mesi fa) Rizzi ha iniziato con le sue dirette dove spara sentenze senza sapere nulla di quanto si era già fatto o era in corso d’opera, tant’è che il suo viaggio per Bitonto è stato tardivo rispetto all’intervento delle istituzioni che hanno provveduto a trasferire, momentaneamente, i gatti in una stanza ricavata nel canile sanitario. Il tempo necessario per effettuare le vaccinazioni e per farli adottare. Rizzi, però, nelle sue dirette non ha mai pensato a come sarà aiutata la famiglia. Raccogliere oltre 60 gatti dalla strada è un evidente sinonimo di disagio che di certo non si risolve solo togliendo i felini.
Ma tornando alla visita di Rizzi a Bitonto, i suoi modi di fare hanno mandato in tilt l’intera amministrazione comunale che ha commesso una serie di errori, non passati inosservati da Rizzi. Uno di questi è stata la mancata affissione della disposizione dell’ufficio competente per accedere al canile sanitario, oppure il comportamento della Polizia Locale enfatizzato dall’animalista influencer con un inseguimento, creando molta suspense nella sua diretta. I suoi modi li conosciamo perfettamente e sappiamo come si costruiscono i momenti che attirano like, ma a differenza sua noi non censuriamo chi ci critica, anzi (e lo possono dire tutti i seguaci di Rizzi che in questi giorni ci hanno tartassato anche con parole poco felici) rispondiamo a tutti, non come Rizzi che appena gli si chiede dove siano finiti i soldi di una delle sue battaglie, cancella il commento e via per sua strada fatta di stelline.
Ci ha anche accusati di essere amici e difensori dell’amministrazione comunale. Per dirlo vuol dire che non ci conosce. Da anni battagliamo contro ogni ingiustizia e sappiamo benissimo che il canile sanitario di Bitonto è un vero schifo e infatti, a differenza sua, abbiamo chiesto formalmente di poterlo visitare per mostrare in che condizioni vivono gli animali. Sono anni che è in queste condizioni e come diciamo sempre, la burocrazia ci ammazzerà tutti. L’amministrazione comunale dovrà certamente fornirci dei chiarimenti in merito.
I nostri lettori sanno con quanto scrupolo seguiamo ogni storia che raccontiamo e quando tutto ciò che abbiamo costruito viene messo a repentaglio da questo tipo di atteggiamento è chiaro che innervosirsi è facile. Il suo voler denunciare tutto e tutti, puntando il dito senza prove certe, ha portato il Comune di Bitonto a valutare una possibile querela contro Enrico Rizzi. Noi, come sempre, continueremo a dare voce a tutti, basta che i modi non siano pretestuosi e strumentali rispetto a questioni in cui ci abbiamo messo anima e cuore.
Editoriale
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