Il sequestro del ribattezzato bordello&breakfast “Dimora Solferino”, a Gioia del Colle, con l’arresto del gestore e le restrizioni alla moglie che lo aiutava, ha portato nuovamente alla luce un fenomeno diffusissimo nel Barese. Quello gioiese non è certo l’unico b&b a offrire servizi sessuali. Già a luglio scorso era stata condotta un’altra indagine fra Bari e Trani, ma basta navigare sui siti espliciti di incontri per trovare la compagnia di decine e decine di donne. Molte di loro lavorano e accolgono i clienti proprio in strutture ricettive, la cui camere vengono pagate profumatamente a gestori e proprietari. Un giro d’affari di enormi proporzioni sotto gli occhi di tutti. A volte, però il troppo è troppo e si interviene. Sono anni che solleviamo la questione, banalmente telefonando ai numeri che si trovano in rete. La tattica è sempre la stessa. Le escort ti dicono dove andare e invitano a telefonare quando si è in zona prima di fornire l’indirizzo esatto dell’alcova che, appunto, in diversi casi è una struttura ricettiva. I vicini della casa chiusa sapevano da sempre che quel b&b in realtà fosse un bordello&breakfast, ma tutto procedeva a gonfie vele, fino all’intervento della Guardia di Finanza. Favoreggiamento della prostituzione e il grande tema riesplode: non sarebbe meglio riaprire le case chiuse? Organizzare un settore che non conosce crisi? Far pagare le tasse alle professioniste del ramo? In attesa di una discussione seria sul tema, segnaliamo il lungimirante gestore barese di un bordello&breakfast situato su un viale del quartiere San Pasquale. Alle escort che si alternano nella struttura ha fornito una foto e il numero di telefono di Antonio, in modo da poter evitare la sorpresa. “Attente – ha detto loro – questo è pericoloso e ci fa il c***”. Non è detto che ad Antonio e Tino non venga la voglia… di andare a fare qualche domanda, cosa avevate capito?
Lello e la tana delle tigri, lezioni di pulizia a Debora: a rischio il pranzo da Rocco
- di: Raffaele Caruso
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