Torniamo ad occuparci del “Bosco Verticale” di Bari, progettato dallo studio Stefano Boeri Architetti per l’azienda Cobar, che sorgerà sul lungomare Vittorio Veneto nell’area che ospita il park&ride e che avrà come modello quello di Milano. Il progetto conta 7 edifici di circa 8-9 piani che ospiteranno 140 appartamenti, negozi ed uffici.
Tra questi 130 appartamenti saranno di differenti metrature, da 50 a 150 mq, adibiti a utenze diverse per composizione sociale e familiare a cui si aggiungono 10 appartamenti di dimensioni superiori, disposti alle teste dell’edificio e caratterizzati dalla presenza di ampie terrazze, e 6 appartamenti con giardino privato, per un totale di 146 appartamenti. Il valore aggiunto del progetto è la presenza di piante e alberi lungo le terrazze e le logge e nel nuovo parco che sarà aperto a tutti i baresi. La selezione conta in totale quasi 100 alberi e quasi 20mila arbusti ed erbacee e tiene conto delle specifiche esigenze del contesto climatico e ambientale, tra cui le alte temperature estive e la vicinanza al mare. L’appartamento più economico costerà 190mila euro, mentre quello più lussuoso (da 230 metri quadri) si aggira su un prezzo superiore di poco al milione di euro.
Questa volta però ci occupiamo dello stato dei lavori e dell’allagamento della foce del torrente Picone che manda sott’acqua il cantiere del Bosco Verticale. Ci siamo recati a casa di Giuseppe Grande, uno dei tanti residenti che si affaccia proprio sullo specchio d’acqua che lascia tanti dubbi. Non tanto sulla sua natura, ma sulla gestione e sulla comunicazione dello stato dei lavori.