“Un giorno ho trovato due uomini dietro la mia serranda del locale commerciale che mi volevano parlare. Erano persone mandate dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza, volevano fare alcuni controlli. L’attività è stata dichiarata dal commercialista chiusa, ma era aperta regolarmente e continuano a battere scontrini come ho sempre fatto”. Nicola, nome di fantasia, è un commerciante barese truffato da un commercialista. La sua testimonianza accende i riflettori su una pratica che si è diffusa nel Barese parecchio soprattutto nel periodo Covid. Non si tratterebbe infatti di un caso isolato e sono diversi i commercianti essere stati truffati dai commercialisti.
“Per il momento non sappiamo con precisione quanto ci è stato tolto, siamo sugli 80mila euro e i controlli stanno andando avanti – continua Nicola -. Ci siamo rivolti ad un altro commercialista e siamo tornati in regola con i pagamenti recenti, ma quelli vecchi non possiamo pagarli. Il vecchio commercialista si prendeva i soldi dell’F24 e ci portava ricevute false, non potevamo saperle. Non siamo laureati in legge o in Scienze Politiche o in Economia, il professionista ci deve tutelare. Il commercialista era stato già segnalato all’Ordine di riferimento, ma continuava ad esercitare la professione regolarmente e continua a farlo. Cambia studio ogni due anni. Oltre 140 commercialisti hanno truffato i vari clienti, siamo una marea. Lo Stato non interviene e viene da noi che siamo l’ultima ruota del carro. Abbiamo pagato e ora siamo in difficoltà, chiuderemo le nostre attività dopo tanti sacrifici. Non riesci più a dormire, non riesci a pagare le tasse, servono tantissimi soldi. Lo Stato dovrebbe intervenire”.