La Gazzetta del Mezzogiorno ha svelato i nomi dei vincitori del concorso Arpal per i 18 posti di istruttore amministrativo (impiegato) a tempo indeterminato che ha fatto tanto discutere. La graduatoria è stata approvata dal dirigente del personale prima della fine del 2022, nella delibera viene attestato che la procedura del concorso è stata regolare. Al primo posto troviamo Mauro Battista, consigliere comunale di Triggiano. Alle sue spalle, a pari merito, ci sono Mariangela Tesoro, figlia di un ex vicesindaco di Terlizzi alleato politico di Massimo Cassano, e Alessandro Francesco Lapenna, cugino della moglie dell’ex direttore generale dell’agenzia Arpal e consigliere del 5° Municipio di Bari per la lista di Cassano. “Al quarto posto c’è Simona Vitucci, consigliera comunale di Modugno, ex segretario provinciale barese di Puglia Popolare e tuttora dipendente a tempo determinato dell’Arpal assegnata all’ufficio concorsi. In posizione utile per l’assunzione anche Annamaria Di Giorgio (10ª) e Gaia Neviera (17ª), figlie dei due consiglieri comunali di Bari che a marzo scorso passarono con Cassano (il gruppo però è stato sciolto perché la terza consigliera, Francesca Ferri, è finita in carcere), così come Rossella Maglionico (11ª), figlia di Pietro, ex consigliere comunale a Polignano a Mare che alle ultime Politiche ha sostenuto Azione (con cui Cassano si era candidato al Senato) – si legge su La Gazzetta del Mezzogiorno -. Non ce l’ha fatta invece il cugino di Cassano, Alessandro D’Ambrogio: allo scritto aveva preso solo 26,25. I quattro punti mancanti gli sono costati il posto”.
L’ultima parola ora spetta al commissario dell’agenzia Silvia Pellegrini che ha ricevuto la graduatoria ma, secondo fonti regionali, è possibile che tutto venga rimandato fino alla nomina del nuovo dg e alla proclamazione del nuovo CdA. Il concorso ha fatto tanto parlare di sé vista la presenza tra i 59 idonei di persone che militano o hanno militato in Puglia Popolare, il partito politico dell’ex dg Cassano, o loro parenti (diversi sono proprio di Cassano), ma anche figli di consiglieri comunali di Bari e Lecce. Di questi 22 hanno fatto punteggio pieno, 15 di loro azzeccando anche la risposta a una domanda palesemente errata.