Uno sfondo celeste, le nuvole, le scale bianche che portano verso il sole, la scritta Christian e il suo volto a mezzo busto. Un murales dedicato a Christian Di Gioia, il 27enne barese deceduto nella notte tra il 21 e 22 giugno scorsi, è apparso in via Appulo Guglielmo, nel quartiere Japigia, davanti alla chiesa di San Luca. I lavori sarebbero partiti il 23 febbraio, l’inaugurazione si è tenuta invece il 28 febbraio con una grande celebrazione.
Il giovane era in sella alla sua moto e perse la vita dopo una caduta a pochi metri di distanza dalla rotonda che porta su via Caldarola. La Procura ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta, aperta per mesi a carico di ignoti, ribadendo l’estraneità dei Carabinieri nell’incidente. I parenti e gli amici di Di Gioia hanno sostenuto da sempre la tesi dell’inseguimento e dello speronamento da parte di una pattuglia, tanto da far circolare nei giorni successivi la foto e il nome di un militare, ritenuto da loro l’autore della morte del 27enne, vicino ad ambienti della malavita barese – seppure incensurato – e padre di una bimba di 2 anni. Qualche giorno a Poggiofranco un 42enne e un 56enne furono arrestati dopo aver insultato e minacciato di morte due carabinieri. Gli accertamenti della polizia locale però esclusero sin da subito il coinvolgimento di altri mezzi.
Undici persone, già sottoposte a misure cautelari nel dicembre scorso, hanno ricevuto un avviso di fine indagine per aver partecipato al corteo funebre composto da un centinaio di moto che, il 24 giugno 2023, accompagnò il feretro del 27enne Christian Di Gioia dal quartiere Japigia al cimitero di Bari, passando anche contromano sotto il carcere. Il corteo bloccò il transito dei veicoli in alcune strade cittadine e costrinse gli automobilisti a fermarsi o ad invertire la marcia.