Per 360 operai, lo scorso 30 settembre, è stato l’ultimo giorno di lavoro presso l’Agenzia per le attività irrigue e forestali della Regione Puglia, in netto anticipo rispetto agli anni precedenti e a quanto stabilito nella Delibera di assunzione del 12 aprile 2023. Gli operai avrebbero dovuto svolgere 156 giorni di lavoro, come sempre fatto all’interno dell’Arif, ma quest’anno non è stato così a causa della mancate risorse che avrebbero dovuto coprire gli stipendi. Cosa che invece era stata assicurata dallo stesso direttore dell’Arif con un trasferimento di risorse pari a 6.5 milioni di euro che avrebbero coperto finanziariamente l’impiego del personale per 156 giornate di lavoro, secondo quanto emerge dalla nota della Flai Cgil.
I sindacati non si spiegano come queste risorse siano sparite, lasciando senza lavoro e nello sconforto gli operai e le loro famiglie. Secondo quanto appreso il problema è nella rendicontazione dichiarata inattendibile dalla Corte dei Conti. Gli stipendi dei 360 operai sarebbero stati presi da un capitolo unico destinato però al pagamento delle ditte e delle aziende che collaborano con Arif, quando invece in realtà la spesa finanziaria economica per i lavoratori dovrebbe avere un capitolo a parte. Un errore che avrebbe spinto il direttore dell’Arif a chiedere una variazione di bilancio, negata dall’assessore regionale all’Agricoltura a causa dell’inattendibilità dei conti.