“Vogliamo capire il grado compromissione della città di Bari rispetto a ciò che è riportato negli atti giudiziari. Vorremmo che tutto ciò che è scritto nelle ordinanze che hanno portato ai 130 arresti non fosse vero e che non ci fosse una commistione fra politica e malaffare. Ma qui si racconta un ventennio diverso rispetto a quello raccontato dal centrosinistra di Decaro ed Emiliano”.
Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, a margine della conferenza stampa indetta dai parlamentari pugliesi del centrodestra in seguito alle polemiche scaturite dalla nomina della commissione di accesso da parte del ministro dell’Interno Piantedosi, per valutare lo scioglimento del Comune di Bari per infiltrazioni mafiose.
Il centrodestra ha rivolto al sindaco Decaro 11 domande. Si è chiesto al primo cittadino come abbia fatto a non rendersi conto della situazione Amtab e perché non ha voluto discutere in Aula della situazione dell’azienda all’indomani della maxi inchiesta, facendo uscire molti consiglieri della sua maggioranza dall’Aula dopo l’invito del consigliere Giannuzzi. È stato chiesto anche di definire i reali rapporti con Giacomo Olivieri e Maria Carmen Lorusso e le motivazioni del suo “fuggire” dai confronti invocati dal centrodestra.
“Rivendichiamo con forza la presenza di noi parlamentari qui per dare un contributo di verità – ha aggiunto -. Vorremmo che il sindaco Decaro accettasse di buon grado la presenza dei commissari perché se non si ha nulla da nascondere, la verità non deve fare paura”. “Non abbiamo chiesto l’accesso della commissione a Bari – ha detto Gemmato – l’accesso è seguito a tutto ciò che abbiamo appreso dalle indagini giudiziarie e quindi ci aspettiamo un comportamento calmo, misurato e che miri all’affermazione della verità”.
Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha invece precisato che lo scioglimento del Consiglio comunale “non è nella nostra prospettiva, ma l’operazione verità sì e andremo fino in fondo”.