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Capodanno a Bari, denunciate le maschere. Sils: “A pagare sono sempre i più deboli”

8 Gennaio 2022
– Autore: Eleonora Francklin
8 Gennaio 2022
– Autore: Eleonora Francklin

“Le brillantissime indagini svolte a tempo record hanno potuto sentenziare che la responsabilità di tutto quello che è successo è dell’agenzia che ha fornito le maschere al Petruzzelli. Non della Panicucci che dal palco sbraitava chiedendo di far diventare il teatro una discoteca e nemmeno di colore che nel teatro hanno ballato, ma dei poveracci che, secondo loro, dovevano arginare il delirio”.

La notizia della denuncia da parte del sindaco Decaro all’agenzia esterna che si è occupata delle maschere al Teatro Petruzzelli in occasione del Capodanno in musica andato in onda su Canale 5, ha mandato su tutte le furie il sindacato italiano lavoratori dello spettacolo. Gli stessi, appena visto il trenino della discordia, avevano presentato un esposto in Procura affinché venissero individuati i veri responsabili di ciò che sta tenendo banco in questi primi giorni del 2022.

“Chiediamo – scrivono – al sindaco Decaro, al sovrintendente Biscardi e agli organizzatori di farci sapere quante erano le maschere ingaggiate e se il loro numero era congruo secondo le disposizioni di legge, a quanto ammontava l’ingaggio previsto e se rispettava i canoni del contratto nazionale del lavoro, se i soggetti incaricati alla vigilanza non fossero semplici maschere, ma elementi appartenenti alle figure professionali che la Normativa prevede espressamente , dopo aver superato un corso formativo, siano iscritti in un apposito Registro Prefettizio e se l’Amministrazione, la Fondazione e gli organizzatori abbiano preventivamente verificato il possesso dei requisiti essendo un loro preciso obbligo”.

“Siamo nel Paese dove lo “scaricabarile” è disciplina sportiva più praticata del Calcio, dove tutto sembra accadere sempre e solo a “insaputa” di chi ha responsabilità istituzionali, dove si tende sempre a far finire tutto a “tarallucci e vino”. Sarebbe stato già qualcosa se aveste chiesto semplicemente scusa invece di aggiungere scempio allo scempio e vergogna alla vergogna – conclude i sindacato -. A pagare sono sempre i più deboli, ma ora basta”.