“Purtroppo non trovano pace i poliziotti penitenziari di Foggia che ormai esasperati, stanno presentando in massa (in due ore più di 30) la richiesta di trasferimento in altre carceri, poiché nel penitenziario del capoluogo Dauno non si può più lavorare, nonostante rischiano di allontanarsi dalle loro famiglie. Infatti questa mattina è stato comunicato ai lavoratori che, a causa della grave carenza dell’organico e del continuo arrivo di detenuti, (siamo a quota 650 invece dei 360 previsti), non sarà possibile nemmeno fruire di qualche giorno di ferie”. Inizia così il comunicato del Sappe, il Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria a firma del segretario Federico Pilagatti.
“La notizia ha scatenato la rabbia dei poliziotti già costretti a lavorare in condizioni massacranti in violazione della Costituzione, di leggi e contratti nonché di accordi sindacali per quanto riguarda gli orari di lavoro, i riposi, il congedo e quant’altro – si legge -. Questo ennesima sopraffazione nei confronti di chi rischia seriamente la propria incolumità poiché entra nel carcere e non sa quando e se uscirà sano, ha fatto saltare i nervi a tanti poliziotti che in un primo momento avevano pensato a proteste molto più dure e clamorose che, avrebbero comportato delle conseguenze anche serie nei loro confronti. A questo punto è stato deciso che i poliziotti di Foggia per denunciare questo ulteriore abuso presentino in massa la richiesta di trasferimento in altra sede, poiché ormai il penitenziario del capoluogo dauno nonostante le promesse del Capo del DAP RUSSO e del Capo del Personale PARISI venuti a Foggia circa un mese fa per inaugurare il tenimento agricolo è stato abbandonato a se stesso, grazie anche al disinteresse del provveditore regionale dottor MARTONE che continua a riempire come un uovo il carcere”.
“Il SAPPE ritiene che si sia imboccata una via di non ritorno, poiché il personale ormai stanco, stressato, deluso e maltrattato sta gettando la spugna e ciò aggraverà ulteriormente la situazione, con tanti poliziotti che a causa di ciò sono già a disposizione dell’ospedale militare. Si vuole solo segnalare che tre anni fa all’epoca dell’evasione di massa (72)detenuti su cui non si sono mai volute trovare le responsabilità, il carcere di Foggia conteneva 590 detenuti mentre ora ve ne sono circa 650, mentre il personale presente si è ridotto per cui siamo molto preoccupati per quello che potrà accadere a breve. I poliziotti di Foggia in questi mesi, se non anni, c’è l’hanno messa tutta a portare a avanti con tanti sacrifici una barca che fa acqua da ogni parte nonostante fossero stati abbandonati dall’amministrazione penitenziaria regionale e nazionale, ora la resa dei conti è giunta, ed ognuno deve prendersi quelle responsabilità che il SAPPE ha raccolto nell’esposto presentato mesi fa alla procura della repubblica – conclude -. Chiediamo infine al viceministro on.le SISTO ed ai parlamentari Foggiani e pugliesi di intervenire concretamente sulla questione delle nostre carceri, poiché eventuali disastri si riflettono negativamente sui territori e sui cittadini. Non è possibile che da anni la regione Puglia risulti essere la più affollata della nazione, con il minor numero di poliziotti e nessuno fa nulla. E ci lasciano perplessi le parole del V. Ministro che ha comunicato che con l’uscita del prossimo corso di allievi poliziotti la situazione migliorerà in quanto la Puglia avrà delle unità, dimenticando che le uscite(pensionamenti, riforme od altro) sono di molto superiori agli allievi che verranno destinati nella nostra regione”.