Commercianti in piazza domani mattina a Bari per protestare contro il caro bollette. Appuntamento in piazza Libertà a partire dalle 9.30, quando si riuniranno delegazioni provenienti da tutta la Regione. Imprenditori della ristorazione ma non solo, a protestare saranno anche i rappresentanti delle partite iva, i negozianti e gli artigiani. È l’ennesimo campanello d’allarme di una situazione che sta sfociando nel dramma sia per gli esercenti che per le famiglie se si aggiunge il paventato aumento del 59% delle bollette dell’elettricità a partire dal primo ottobre, e che non si hanno certezze sui rincari relativi al gas.
Raffaella Altamura, presidente di Confesercenti Bari, lancia l’ennesimo grido d’aiuto. “Adesso, sarebbe troppo facile dire ‘l’avevamo detto’, quando, qualche settimana, avevamo anticipato che il peggio deve ancora venire. Purtroppo – spiega Raffaella Altamura – è un dato di fatto: le bollette continuano ad aumentare in modo veloce e progressivo. Sembra una discesa senza fine, ma i freni sono ormai saltati e in molti rischiano di farsi seriamente male. Prima di raggiungere il mio ufficio ho fatto visita ad alcuni negozi. È stato un dolore constatare che molti di loro avevano le luci spente. Il mio auspicio è che insieme alle luci, non si spenga anche la speranza. Spero che il nuovo Governo intervenga in modo netto: per come stanno attualmente le cose, gran parte delle imprese è destinata a chiudere. Non si tratta di fare proclami: serve concretezza”.
Una recente indagine Istat ha dimostrato come la fiducia dei consumatori e delle imprese sia in netto calo rispetto al passato: a settembre, secondo Istat, si stima un calo deciso sia dell’indice di fiducia dei consumatori (da 98,3 a 94,8), sia delle imprese (da 109,2 a 105,2). Anche gli indicatori calcolati mensilmente presentano un’evoluzione negativa: il clima economico e futuro registrano i cali accentuati, passando rispettivamente da 92,9 a 81,3 e da 96,4 a 91,8. Con riferimento alle imprese, la fiducia è in peggioramento in tutti i comparti indagati, ad eccezione delle costruzioni dove l’indice sale da 155,8 a 159,5. Drastico calo nel settore manifatturiero e nel commercio al dettaglio (rispettivamente da 104 a 101,3 e 113,4 a 110,6). “I numeri confermano quanto respiriamo quotidianamente per la strada. Tra gli esercenti non c’è fiducia, ma tanta paura: nonostante tutto – conclude la presidente di Confesercenti Bari- i commercianti restano aggrappati alla speranza che qualcosa possa cambiare, un po’ perché non c’è alternativa, ma soprattutto per non disperdere anni di lavoro e di sacrifici”.