Dopo un lungo calvario per trovare una soluzione al ginocchio, per il quale ha subito 4 interventi, la signora Carolina ha dovuto subire anche una umiliazione dal dottore fisioterapista della Mater Dei. Per questo motivo ha deciso di denunciare ai nostri microfoni quanto le è capitato. “Ero ricoverata per il quarto intervento. Una volta fatto ero in camera in attesa di iniziare la fisioterapia. Arriva il dottore e con dei modi sgarbati mi intima di alzarmi e di camminare, prima col girello e poi senza nulla. Dopo aver fatto tutto si rivolge alla caposala e dice: “Questa va a casa”. Già in quel momento ho iniziato ad agitarmi perché non mi spiegavo il perché di questi modi e come mai non avrei potuto fare la fisioterapia. Alche urla davanti a tutti che ho l’epatite C e che non posso essere trattata”. Ed è proprio questa l’umiliano che Carolina ha subito. La donna tempo fa si è sottoposta a una cura molto costosa per curare l’epatite C, presa dal dentista. “Io sono guarita e non capivo perché diceva che l’avevo ancora. Bastava leggere la cartella clinica, come hanno fatto gli altri, anziché accusarmi e per di più urlarlo a tutti”. Carolina è anche diabetica e cardiopatica e in quel momento ha iniziato a sentirsi male per l’agitazione. “Ho minacciato di chiamare i carabinieri e per questo è arrivato il direttore che mi ha dato ragione sui modi del fisioterapista e ha cercato di farmi calmare. Ho anche minacciato di raccontare tutto sulla vostra testata. Gli stessi operatori sanitari mi hanno invogliato a farlo perché, da ciò che so, questa persona tratta male tutti i pazienti”.
La storia di Carolina e del suo calvario inizia nel 2020. La prima operazione avviene a Taranto dove passa dalle mani di una dottoressa che ha persino cercato di spillarle i soldi. Il ginocchio, nonostante mesi di riabilitazione, non si riprendeva e rivolgendosi a un altro medico, scopre che deve ritornare sotto i ferri. “Era stata fatta una operazione errata e in più avevo una infezione. Nonostante la seconda operazione, il ginocchio non si riprendeva, anzi peggiorava. Mi sono operata la terza volta, ma il ginocchio continuava a scricchiolare, cosa che non avrebbe dovuto fare con la presenza di una protesi. Per questo mi sono dovuta sottoporre a un quarto intervento. Adesso sono in queste condizioni perché non ho potuto fare la fisioterapia che a breve devo iniziare”. Carolina ci ha messo la faccia e avrebbe fatto anche i nomi dei protagonisti della vicenda. “Non mi riferisco a tutta l’equipe medica che in realtà è stata speciale e sempre attenta, neanche agli operatori sanitari. È il fisioterapista che la deve pagare perché mi ha umiliato. Ha urlato a tutti una mia patologia che non ho più”. Data la gravità delle accuse abbiamo chiesto alla Mater Dei una dichiarazione in merito alla vicenda. “L’episodio – ci scrivono- è stato già attenzionato dalla direzione sanitaria che ha avviato una indagine interna”. Poi hanno aggiunto che “la signora al momento della valutazione specialistica per eventuale trattamento riabilitativo presentava una importante comorbilità che avrebbe potuto aggravare la sua patologia. La presenza della compagna di stanza era inevitabile e non c’era nessun altro al momento”. Il nostro invito, che rivolgiamo ai medici e agli operatori sanitari, è quello di essere più umani ed empatici nei confronti dei pazienti, soprattutto nei casi in cui ci si trova davanti a persone che hanno subito un calvario come Carolina. Nel frattempo noi siamo a disposizione di chiunque voglia fornire una propria versione dei fatti o voglia aggiungere altro.