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Case destinate ai militari trasformate in B&B affittate in nero o lasciate ai parenti: boom di abusivi a Bari

19 Dicembre 2022
– Autore: Raffaele Caruso
19 Dicembre 2022
– Autore: Raffaele Caruso

La Procura di Bari ha terminato l’indagine per fare chiarezza sulle abitazione realizzate in deroga agli standard urbanistici, in aree dunque non edificabili come via Pappacena nel quartiere Poggiofranco e nella zona di Santa Fara, e destinate ad appartenenti delle Forze dell’Ordine e al personale impegnato nella lotta alla criminalità. Secondo quanto previsto dalla legge queste case, dopo alcuni anni, possono essere vendute a chi le occupa ad un prezzo calmierato, attorno ai 60-70 mila euro. Un vero e proprio affare. Il fitto agevolato è di circa 300 euro al mese, gli appartamenti si estendono su circa 90 metri quadrati. La legge parla chiaro: per avere diritto all’appartamento pubblico, non si deve possedere un altro immobile sul territorio del Comune interessato e bisogna essere residenti e occuparlo effettivamente per mantenere l’assegnazione.

Sono state riscontrate nel caso di via Pappacena però ben “47 irregolarità sui 100 appartamenti: 14 assegnatari sono proprietari di un altro immobile in città, 33 appartamenti sono occupati da una persona diversa dal legittimo assegnatario o sono vuoti, in un altro caso è emerso che un militare, mai trovato in casa e parente di un noto ex esponente politico, è proprietario di altri sei appartamenti a Capurso e due a Noci, e comproprietario di due immobili a Cassano, quattro a Cellamare, uno a Noicattaro e uno a Lecce, in un altro ancora, in una domenica di giugno, una donna (il cui nome appariva sulla targhetta della porta) ha dichiarato di essere la donna delle pulizie, poi ha ammesso di essere la compagna del legittimo assegnatario”, riporta La Gazzetta del Mezzogiorno. Ma non finisce qui. In alcuni casi gli appartamenti sarebbero stati lasciati a parenti o trasformati in B&B, addirittura in alcuni casi bisogna fare i conti anche con subaffitti in nero e all’interno di uno di questi una parente dell’assegnataria era ai domiciliari. Tecnicamente potrebbe essere eseguito lo sfratto per diversi casi, anche perché alcuni militari hanno già accumulato morosità ad decine di migliaia di euro.